In Italia i casi di positività al Covid sembrano scendere, tanto che non sono pochi gli esperti che sostengono che l’apice, il cosidetto “picco”, potrebbe essere già stato superato. Nelle ultime ventiquattr’ore siamo scesi sotto la soglia dei 100mila, ma conviene non fidarsi: prima di tutto perché i deceduti continuano ad essere un numero considerevole (ben 287) e in secondo luogo i dati si riferiscono ad un giorno festivo. Quello che preoccupa, inoltre, è che negli istituti scolastici gli individui positivi (tra gli alunni, ma anche tra il personale) continuano ad essere in numero considerevole con non pochi problemi per i dirigenti scolastici.
Anche secondo Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, “i contagi nella scuola stanno crescendo, il problema rimane”.
“Naturalmente – ha continuato Ricciardi collegato con Rainews24 – tutti vogliamo che la scuola rimanga aperta ma perchè ciò avvenga bisogna cambiare passo e fare investimenti, e farli seriamente”: il riferimento è sempre alle mancate attivazioni di rilevatori di CO2 nelle aule, del distanziamento minimo, delle mascherine Ffp2 a tutti coloro che stanno a scuole (invece che ad appena 150mila docenti) e della messa a disposizione di trasporti aggiuntivi per portare gli studenti a scuola.
Anziché investire e attivare questi provvedimenti, la strada che si sta percorrendo è quella della didattica in presenza. A costo di incentivare i contagi. E nei prossimi giorni la linea potrebbe essere ancora più marcata.
Ancora di più perché ora c’è il lasciapassare dei virologi alla didattica in presenza degli alunni e docenti vaccinati anche in caso di contatti con positivi.
Nei bambini che si sono fatti somministrare due dosi di vaccino anti Covid, ha confermato il professor Fabrizio Pregliasco, “stiamo vedendo i dati che ci confermano ottimi livelli di protezione: questo è uno degli aspetti che andrebbe un po’ rivisto. È stato fatto in modo cautelativo rispetto alla sfida complessiva di apertura delle scuole, che è essenziale. È stato buttare la palla in avanti e ora si tratta di organizzare, anche questo”.
Parlando a Timeline, su Sky TG24, il virologo dell’Università Statale di Milano ha anche promosso l’uso della mascherina Ffp2 in classe anche per i giovanissimi studenti: “sarebbe meglio”, ha detto Pregliasco.
L’impressione è che si stia andando alla presenza in classe di alunni e docenti anche se contatti stretti di positivi.
La tendenza è stata confermata dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: “Io sono per tenere in classe tutti coloro che si sono vaccinati”, ha detto il rappresentante del Governo.
“Va bene la didattica a distanza – ha annunciato a SkyTg24 – per coloro che volontariamente hanno deciso di non sottoporsi alla vaccinazione, ma di fronte ad una platea che per l’80% si è vaccinata, credo che la scuola in presenza debba essere una garanzia a prescindere”.
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