Il Premier Giuseppe Conte parla alla Camera, parlamentarizzando la crisi di Governo. “Astensione immotivata delle forze di Italia Viva”, afferma il Presidente del Consiglio, contestando le ragioni di Matteo Renzi e dicendosi a disagio per l’incapacità di spiegare la crisi ai cittadini, una crisi rispetto alla quale “non vedo nessun fondamento,” afferma il Premier.
E nega la possibilità di potere ricostruire con le forze di Italia Viva un nuovo rapporto di fiducia dopo che questa è venuta meno: “Non si può cancellare quanto avvenuto. Adesso si volta pagina. Il Paese ha bisogno di un Governo coeso.”
Il Governo ha operato con il massimo scrupolo e con la massima attenzione, per il futuro della nostra comunità. Se possiamo mantenere la testa alta non è per l’arroganza di chi crede di non avere commesso errori, ma perché sappiamo di non esserci risparmiati e di avere investito tutte le energie possibili per il bene del Paese.
Il dialogo tra la politica e la scienza si è infittito, ma mai come in questo periodo la politica è stata chiamata ad assolvere alla sua funzione: è stata politica la scelta di tutelare prima di tutto la salute, nella consapevolezza che solo tutelando quel bene primario si potesse preservare anche l’economia del Paese; è stata politica la scelta di investire ingenti risorse a vantaggio delle categorie fragili, consentendoci di creare una cintura di protezione attorno a queste categorie; è stata politca la scelta del Governo di chiedere alla UE di farsi promotrice di politiche espansive; è stata politica la risposta del Governo alle sfide con una legge di bilancio che ha messo 21 miliardi di risorse per potenziare la rete sanitaria e che continua a investire sulla scuola e sull’università, in termini di organici e di strutture.
E continua, il premier, parlando di transizione verde, di occupazione giovanile e femminile, di adeguamento antisismico degli edifici, di riforma fiscale, di digitalizzazione.
Pur nella tragicità, la pandemia ha creato un forte senso di unità. In questo contesto, grande è stato il senso di responsabilità anche delle forze di opposizione che, pur nelle differenti posizioni, hanno contribuito a risolvere momenti critici.
Dobbiamo trovare le ragioni alte della politica, le ragioni che muovono l’impegno di chi crede essenzialmente che la politica sia servizio della comunità nazionale, non gestione del potere. Non possiamo fornire risposte mediocri.
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