Nel corso degli ultimi giorni, i sostenitori del ritorno a scuola prima di settembre hanno portato a “casa” più di un punto. È del 29 aprile la notizia della disponibilità del presidente Conte sul tema della possibile riapertura a in modalità sperimentale di nidi e scuole dell’infanzia, oltre ai centri estivi e ad altre attività ludico-educative per i bambini: “è un fatto molto importante”, ha detto la parlamentare Rosa Maria Di Giorgi, membro della Commissione Infanzia e Adolescenza e dell’Ufficio di Presidenza del Pd.
“Mi sono impegnata personalmente e con convinzione – ha detto Di Giorgi – , con una decina di altri colleghi della maggioranza, in un filo diretto con il presidente Conte per arrivare a questo importantissimo risultato che, tra l’altro, potrebbe permettere a tanti italiani di tornare al lavoro con maggiore serenità”.
Ora le regioni e i sindaci possono sfruttare lo spazio che è stato loro concesso per proporre soluzioni da concordare con i ministri competenti e riaprire in sicurezza spazi ed attività utilissime per i nostri bambini, attraverso protocolli ad hoc.
Nei giorni scorsi, proprio per la riapertura di tutte le scuole in sicurezza, da Firenze era partita una petizione, molto “cliccata”, presentata da un gruppo di genitori e a cui hanno aderito docenti, educatori, pediatri, psicologi, giornalisti.
“Su questo fronte siamo fianco del sindaco Nardella per fare di Firenze la città capofila dei progetti di riapertura. Anche in vista di quella possibilità, che sembra farsi sempre più concreta, di permettere, sempre laddove possibile, il rientro a scuola almeno di piccoli gruppi di studenti, anche attraverso progetti di didattica all’aperto da accompagnarsi alle lezioni on line. Queste misure – conclude – , con l’estensione del congedo parentale, del bonus babysitter e dell’indennizzo per colf e badanti, offrono agli italiani finalmente uno spiraglio”.
Sul tema del rientro si sono schierati anche i deputati del M5s in Commissione Cultura, soffermandosi sul campanello di allarme, suonato in queste ultime ore, della possibile relazione tra la malattia di Kawasaki e il Coronavirus.
“È ancora tutto da accertare, ma ci pare evidente che chi, in queste ore, ipotizza la riapertura di scuole o di qualsiasi altro assembramento è totalmente irresponsabile“, dicono i grillini. Che dicono di leggere “con un certo sgomento chi vorrebbe riaprire tutto nel Paese, persino le scuole. E purtroppo non siamo parlando soltanto dell’opposizione ma anche di forze della stessa maggioranza”.
Appare evidente il riferimento ad Italia Viva, che da diverse settimane, capitanata dall’ex premier Matteo Renzi, continua chiedere di riaprire gli istituti scolastici il prima possibile, dopo avere comunque fatto attuare un esame sierologico agli alunni.
Dal M5S si ricorda che “un documento stilato dal Comitato Tecnico Scientifico ci dice che il via libera all’insegnamento di persona potrebbe in poche settimane portare allo sforamento del numero di posti letto in terapia intensiva attualmente disponibili a livello nazionale”.
Achille Variati, sottosegretario all’Interno, commentando le ultime proteste di operatori economici e amministratori sulle misure per la Fase 2, ha detto che “nelle ultime 48 ore, Conte è stato sommerso da critiche accesissime. Da molte parti si è invocata con toni forti la riapertura di tutte le attività, subito o in pochi giorni. Ieri però è stato reso noto il rapporto del Comitato Tecnico Scientifico, ed è impressionante. Gli scienziati hanno calcolato che se riaprissimo tutte le attività subito, scuole comprese, ci potremmo trovare già a giugno con 150 mila ricoverati gravi, che potrebbero arrivare a oltre 400 mila per la fine dell’anno“.
Gianluca Vacca, capogruppo del M5S e in commissione Cultura a Montecitorio, tiene però anche a dire che i “grillini” rimangono in piena sintonia con il presidente del Consiglio.
“Condivido in pieno le parole e le scelte messe in campo dal premier Giuseppe Conte sulla scuola e, in particolare, sulla possibile riapertura, in maniera sperimentale, dei nidi, scuole dell’infanzia e centri per le attività ludiche dei bambini, qualora questa ipotesi non dovesse entrare in contrasto con le raccomandazioni delle autorità sanitarie”.
In effetti, è lo stesso M5S, attraverso il presidente della Commissione Istruzione della Camera, Luigi Gallo (M5S), ad avere presentato una modifica al DL n. 19 sulla gestione dell’emergenza Covid-19, con cui si chiede al Governo di valutare il rientro in presenza prima di settembre dei quegli alunni, almeno il 6%, che non svolgono didattica a distanza.
“Sappiamo bene – commenta Vacca – a quali difficoltà stanno andando incontro numerosissime famiglie e a quali disagi sono sottoposti i ragazzi stessi, soprattutto i più piccoli e quelli che vivono già situazioni problematiche nelle loro case. Lo stesso presidente del Consiglio sta dimostrando di avere molto a cuore il tema dei diritti dell’infanzia e si sta muovendo saggiamente per la loro tutela”.
“Ben diversa è la valutazione di far ripartire le attività nei luoghi citati dal premier durante l’informativa alla Camera, mantenendo sempre un atteggiamento prudente, da quella di riaprire immediatamente e totalmente le scuole: quest’ultima ipotesi, al momento, non può essere contemplabile a meno che non si voglia vanificare gli sforzi compiuti sinora dall’intero Paese”, conclude Vacca.
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