Nel giorno della protesta della piazza contro le scelte fatte dal governo e dal ministero dell’Istruzione per far rientrare scuola oltre otto milioni di alunni, con i ritardi che stanno contrassegnando sia la consegna dei banchi monoposto, sia le nomine tempo determinato dei docenti precari, il premier Giuseppe Conte si erge a strenuo difensore della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
“Ho fatto tutto il liceo con supplenti annuali che non arrivavano prima di dicembre – ha detto il presidente del Consiglio parlando al festival dell’Economia di Trento – . Quest’anno 40 mila supplenti sono già stati chiamati e altri 40 mila arriveranno nel mese di ottobre. In questo contesto chiedere di avere tutti supplenti il 14 settembre significa vivere nel mondo delle fiabe”.
Solo che evidentemente anche il ministero dell’Istruzione si era erroneamente illuso di poterlo fare, visto che proprio da Viale Trastevere era stata inizialmente indicata la data limite del primo giorno di scuola per vedere assegnate tutte le supplenze da Gps.
Proprio sulle Graduatorie provinciali per le supplenze, che tanto fanno discutere perchè stanno rallentando le operazioni per via dei numerosi errori di valutazione dei titoli presentati, al punto che per i sindacati andavano rimandate, Conte ha sottolineato che “abbiamo digitalizzato tutte le graduatorie”.
Certamente, ha poi specificato, “hanno segnalato che ci sono stati dei problemi”, ma “è la prima volta che abbiamo digitalizzato e probabilmente sono venuti anche al pettine alcune cose in maniera forse più trasparente”. Secondo il capo del governo, comunque, “possiamo parlare di una percentuale di errori ma su milioni e milioni di dati, che ci consentiranno di gestire con trasparenza quelle graduatorie. Ci stiamo lavorando. Adesso parte un concorso straordinario” per la secondaria e “un concorso ordinario”.
Conte ha quindi avviato anche un acceso botta e risposta con Tito Boeri, con l’ex presidente dell’Inps che ha accusato il governo di avere attuato solo operazioni “di facciata e concorsi di bellezza”.
“Nel lockdown – ha replicato il premier – abbiamo investito più di cento milioni solo di attrezzature informatiche. Professor Boeri, lei avrebbe fatto meglio ma creda che abbiamo fatto tantissimo, se vuole poi le mando la scheda puntuale”.
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