Il premier Giuseppe Conte nel discorso alla Camera per chiedere la fiducia, ha puntato su giovanissimi, istruzione e famiglia, «le prime leve sulle quali agire».
Partendo dell’accudimento dei bambini molto piccoli, 0-3 anni, concausa dei bassissimi attuali tassi di denatalità in Italia, ha promesso che il governo, dal 2020-2021, azzererà le rette per la frequenza degli asili nido a partire dal prossimo anno scolastico e l’aumento dei posti disponibili soprattutto al Sud. Miglioramento della didattica nelle scuole, aumento gli stupendi degli insegnanti in linea con l’Ue e contrasto del precariato anche attraverso i concorsi. Attenzione ai “cervelli in fuga”, perchè il rischio dell’Italia, altrimenti, è quello di un “inesorabile declino”.
Plausi, soprattutto per le novità promesse per gli asili nido, dal Forum delle Famiglie, Save the Children, dalle associazioni dei consumatori come il Codacons e l’Unione dei Consumatori, da Cittadinanzattiva, dall’Anief e da Fp Cgil, la quale ricorda che ben 1 milione di bambini oggi ne sono esclusi.
Apprezzamento per le parole del premier è arrivato anche dal ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti.
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