Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incaricato Giuseppe Conte della formazione del governo. Conte ha accettato – come da formula di rito – con riserva. Il premier incaricato, giurista, nel suo discorso, subito dopo aver ricevuto l’incarico, ha sottolineato di voler agire da “avvocato difensore del popolo italiano”. Ha esordito sottolineando la “necessità di confermare la collocazione europea“.
Il premier incaricato si è detto consapevole delle sfide che ha di fronte.
“Il governo – ha elencato – dovrà cimentarsi da subito con i negoziati in corso sui temi del bilancio europeo, della riforma del diritto d’asilo e del completamento dell’unione bancaria: è mio intendimento impegnare a fondo l’esecutivo su questo terreno costruendo le alleanze opportune e operando affinché la direzione di marcia rifletta l’interesse nazionale”.
Complessa, però, la partita sulla squadra di governo. La composizione della lista dei ministeri è infatti ancora un rebus.
Paletti chiari piantati dal Colle sulla politica estera, il rispetto dei Trattati, anche economici, e degli accordi internazionali. Temi fondamentali che impattano principalmente su tre ministeri: Esteri, Difesa e Economia.
Per l’Istruzione, invece, i nomi sono sempre quelli già resi noti nelle ultime ore: Salvatore Giuliano, Gianluca Vago, Alberto Bagnai, Mario Pittoni e Vincenzo Spatafora.
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