Il contingente autorizzato dal MEF per le prossime immissioni in ruolo è pari a 50.807 posti, un numero che va ben al di sotto delle aspettative, sopprattuto tenendo conto che esiste una disponibilità di posti vacanti superiore a 80 mila cattedre. Tenendo conto delle graduatorie esaurite esistenti sia nelle GaE che nelle GMR ( concorsi ordinari e straordinari) e delle gradutorie ancora nemmeno pubblicate, si rischia di assegnare non più di 30 mila posti in ruolo, mettendo a rischio l’obiettivo, imposto dal PNRR, di raggiungere almeno 70 mila immissioni in ruolo, in due anni.
Nonostante ci fossero disponibili 81.023 posti vacanti, il contingente per le prossime immissioni in ruolo è 62,71% del totale dei posti disponibili. Dopo attenti calcoli, l’Amministrazione ha determinato che 50.807 sono le assunzioni effettivamente possibili, basandosi sulla consistenza delle graduatorie vigenti. Adesso si attende di conoscere con precisione quanti posti per infanzia e primaria, quanti invece per secondaria di I e II grado. Ma soprattutto è importante conoscere la suddivisione per Regione, per Provincia e per singole classi di concorso. Dopo avere conosciuto il contingente totale delle prossime immissioni in ruolo, diventa importantissimo capire la suddivisione territoriale e per classe di concorso, visto che resteranno nella disponibilità delle operazioni di mobilità annuale e degli incarichi e supplenze 30.216 posti dell’organico dell’autonomia che andranno ad aggiungersi a crica 90 mila posti dell’organico di fatto e posti in deroga.
Alcune dichiarazioni sindacali dicono che la riduzione dei posti da assegnare alle immissioni in ruolo è dovuta principalmente da accantonare posti per i concorsi ordinari che stanno per essere banditi sulla base delle indicazioni del PNRR. In buona sostanza si spera di partire per la prossima tornata dei ruolo del 2024/2025 con almeno 50 mila posti vacanti e disponibili a cui aggiungere almeno altri 40 mila posti tra pensionamenti e un passaggio all’organico dell’autonomia di posti in deroga. Tutto questo per centrare l’obiettivo dei famosi 70 mila posti da immettere nei ruoli previsto dal PNRR. Per fare ciò si è inciso, al ribasso, nel contingente del 2023/2024.
Le immissioni in ruolo avverrano per via Informatizzata, attraverso le Istanze OnLine del sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Nella prima fase ordinaria il 50% andrà alle GaE e l’altro 50% alle graduatorie dei concorsi di merito. I posti residuati da questa fase, saranno rimessi in gioco attraverso la call veloce. Tale procedura non è obbligatoria e consiste, su base volontaria, di iscriversi per le immissioni in ruolo, laddove le graduatorie sono esaurite ma residuano dei posti da assegnare, nelle province di una sola Regione scelta dall’aspirante non entrato in ruolo nella fase ordinaria della sua Regione o Provincia. Dopo la fase ordinaria si passerà alla fase straoridnaria dei posti di sostegno per chi è inserito nelle GPS I fascia sostegno. Anche in questo caso esisterà una mini call veloce.
Chi non entra in ruolo entro il 31 agosto 2023, dovrà attendere l’anno successivo e accontentarsi di una immissione in ruolo giuridica da fare diventare economia a partire dall’1 settembre 2024.
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