Il decreto legislativo 59/2017 prevedeva un doppio canale:
A) concorso riservato a coloro che hanno un servizio pari a 180 giorni x 3 aa.ss. che non avrebbero dovuto conseguire i 24 CFU con prove mirate, riguardanti l’insegnamento
B) concorso ordinario aperto a tutti i laureati con titoli idonei per insegnare in determinate classi di concorso previo conseguimento dei 24 CFU
Da una bozza filtrata sui social, dedicata al sistema di reclutamento e bollinata dalla ragioneria di stato, si scopre che i docenti con anni di esperienza alle spalle vengono ignominiosamente e scriteriatamente messi sullo stesso piano dei giovani neolaureati, pensando di bandire un concorso unico per tutti, annullando le dovute differenze.
Alta, forte e massiccia è stata l’indignazione e la protesta che hanno coinvolto i docenti di terza fascia con servizio che vedono lesi i loro diritti maturati con il tempo e si vedono discriminati rispetto alle altre categorie di precari. Ricordiamo a tutti che i docenti della terza fascia delle graduatorie di istituto svolgono le stesse mansioni dei colleghi di ruolo, con contratti da settembre a giugno: correggono compiti, interrogano, partecipano ai consigli di classe, collegi dei docenti, permettono il regolare svolgersi di tutte le attività didattiche, in altre parole rappresentano l’ossatura della scuola pubblica.
Gli anni di esperienza maturati da questi docenti rappresentano un tesoro di valore inestimabile che andrebbe salvaguardato e valorizzato e non cestinato in un modo indicibilmente vergognoso.
Ma quale mente diabolica può aver partorito un simile progetto volto a sopprimere fisicamente decine di migliaia di lavoratori, molti con famiglie a carico?
E’ impensabile che un governo che si definisce “del cambiamento” e che ripete in tutte le salse di essere dalla parte dei cittadini, pensi di non rispondere alle istanze giuste e legittime di lavoratori che hanno speso tutte le loro risorse fisiche , morali e materiali a servizio dello Stato.
I lavoratori della terza fascia con servizio sono stanchi di essere discriminati e bistrattati rispetto ad altre categorie di precari: il governo del cambiamento si appresterebbe anche a bandire un concorso non selettivo per i diplomati magistrali che hanno due anni di esperienza nella scuola statale.
E i docenti di terza fascia?Cosa hanno di meno rispetto a questi ultimi?Anzi: parliamo di personale laureato, con master, titoli di specializzazione e tanti anni di esperienza che forma sul campo. Ricordiamo anche che, in passato, è già stato bandito un percorso abilitante speciale dall’allora ministro Profumo, nel 2013, che ha consentito ai docenti precari di abilitarsi e poter partecipare al concorso non selettivo che si è svolto nel 2018.
Tra le altre cose questa bozza disattende anche il contratto di governo firmato da lega-cinquestelle: al punto 22 si parla di fase transitoria da adottare per superare il precariato. La fase transitoria è stata soppressa e con essa tutto il precariato. Nessuna soluzione pensata e adottata per i docenti precari.
La terza fascia con servizio non starà a guardare di certo ma intraprenderà un battaglia forte e incisiva volta da un lato ad ottenere un nuovo ciclo PAS che possa garantire il riconoscimento professionale e sociale in virtù delle tre annualità di servizio e dall’altro la possibilità certa e concreta di ottenere l’assunzione in ruolo.
Sara Mottola