Categorie: Politica scolastica

Continua il “massacro” della legge 440

Ormai non ci sono più dubbi: la legge n. 440 del 1997 voluta dal ministro Luigi Berlinguer per sostenere l’autonomia delle istituzioni scolastiche sta diventando un lontano ricordo e gli stanziamenti da essa previsti sono sempre più aleatori.
Dopo il taglio di 39 milioni di euro previsto dal decreto sugli scatti stipendiali per risolvere (o per meglio dire per tamponare) il problema delle posizioni economiche del personale Ata, arriva adesso un altro taglio: 20 milioni di euro per consentire la proroga degli appalti di pulizia nelle scuole fino al 31 marzo prossimo.
La disposizione è contenuta nel decreto legge n. 16 del 6 marzo scorso all’esame della Camera in questi giorni.
Proprio nella giornata del 19 marzo la Commissione Cultura ha espresso sul provvedimento il proprio parere favorevole anche perché il rappresentante del Governo sottosegretario Reggi ha assicurato che la gara in corso gestita tramite la Consip consentirà un risparmio di più di 250 milioni di euro e pertanto sarà possibile garantire la prosecuzione dei contratti anche dopo il 31 marzo.
Resta il fatto che ormai quando è necessario reperire qualche risorsa per affrontare una emergenza, si fa spesso riferimento alla legge 440 come se fosse una sorta di “pozzo di San Patrizio”. 
Il fatto è che ormai gli stanziamenti della legge 440 sono confluiti da tempo in un fondo unico destinato a garantire il funzionamento amministrativo e didattico delle istituzione scolastiche che, a questo punto, risulta sempre più ridotto. 
Nel corso del dibattito parlamentare sulla conversione in legge del decreto n. 3 sugli automatismi stipendiali le forze politiche si sono trovate tutte d’accordo nel richiedere al Governo di individuare al più presto risorse adeguate per coprire i tagli sulla legge 440 e sul fondo di istituto. Il sottosegretario Toccafondi si è dichiarato ampiamente favorevole, ma resta il fatto che – per il momento – gli stanziamenti per il funzionamento ordinario delle scuole continuano a diminuire.
Forse il Ministro non si è ancora accorta che la situazione è ormai al limite e il rischio è che persino il normale funzionamento degli uffici di segreteria venga messo in discussione.

Reginaldo Palermo

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