Continua la fuga dei laureati italiani: +15,7% in nove anni

Sempre in aumento il numero dei laureati che lascia l’Italia; secondo l’Istat, che rende noto il report 2011 sulle migrazioni internazionali e interne della popolazione residente, i nostri giovani sarebbero passati dall’11,9% del 2002 al 27,6% del 2011 e la meta preferita è il Regno Unito che accoglie l’11,9% degli emigrati laureati.
Il numero degli emigranti italiani con 25 anni e più oscilla nell’ultimo decennio tra 29 e 39 mila unità. E l’istituto sottolinea come si sia modificata la distribuzione dei flussi in uscita rispetto al titolo di studio posseduto: la quota di laureati passa dall’11,9% del 2002 al 27,6% del 2011, mentre la quota di emigrati con titolo fino alla licenza media passa dal 51% al 37,9%.
Nel medesimo periodo, il numero di italiani che si iscrive dall’estero diminuisce da oltre 35mila a 22mila unità.
Anche per gli iscritti risulta in aumento la quota dei laureati, dal 13,7% al 25,9%, mentre diminuisce quella di coloro in possesso di titolo fino alla licenza media, dal 66,7% al 48%.
Nel 2011 il saldo migratorio risulta negativo sia per gli individui in possesso di titolo di studio fino alla licenza media (-5 mila 200) sia per i diplomati (-6 mila 300) e sia infine per i laureati: sono infatti 10 mila 600 i laureati che lasciano il Paese e circa 5 mila 800 quelli che vi rientrano.Le principali mete di destinazione sono la Germania, la Svizzera, il Regno Unito e la Francia che, messe insieme, assorbono il 44% degli emigrati di 25 anni e più. Al di fuori dell’Europa ci si reca soprattutto negli Stati Uniti e in Brasile. Se si considerano i soli cittadini laureati la graduatoria dei Paesi di destinazione si modifica e vede al primo posto, in valore assoluto, il Regno Unito che accoglie l’11,9% degli emigrati laureati, seguito da Svizzera (11,8%), Germania (11%) e Francia (9,5%).
Sul fronte dei rientri in patria, Germania e Svizzera sono i principali Paesi di provenienza. Dall’analisi del profilo dei laureati emerge che dopo la Germania (12,8% dei ritorni) si collocano il Regno Unito (11%), gli Stati Uniti (9,6%) e la Francia (7,6%).

Redazione

Articoli recenti

I tagli nella Manovra mettono in crisi il diritto all’Istruzione, per il Pd alla scuola andava dato molto di più

È durissimo il giudizio del Gruppo parlamentare del Partito democratico sulla legge di bilancio approvata…

24/12/2024

Mense scolastiche, boom di richieste di menu vegetariani o vegani Milano. Selvaggia Lucarelli: “Le belle notizie”

Come riporta La Repubblica, che ha attenzionato il caso di Milano, sono sempre di più…

23/12/2024

Anna Pepe “manda quel paese” una sua docente durante un’intervista: “Guarda dove sono adesso, prof”

Sono molti i vip che spesso si abbandonano a ricordi della scuola e dei loro…

23/12/2024

Maturità, tornano sui banchi dopo decenni per fare la traduzione di latino o greco: il liceo Galileo fa bis

Torna Rimaturità, la ‘prova d’esame’ per gli ex studenti del Liceo Classico Galileo di Firenze:…

23/12/2024

Precari Scuola, per la NASpI necessario comunicare entro il 31 gennaio il reddito presunto riferito al 2025

Dal mese di dicembre 2024, l’INPS, tramite la “Piattaforma di Proattività”, ha avviato una campagna…

23/12/2024

Linee guida Educazione Civica, docente scrive Valditara: “Farò l’opposto”. Usr Lazio prende le distanze: “Lettura distorta”

Hanno fatto discutere molto le parole di un docente di un liceo di Roma, scritte…

23/12/2024