Categorie: Personale

Continua la protesta degli inidonei lasciati senza risposte

Una vera e propria spada di Damocle, che sta sul capo dei docenti inidonei all’insegnamento, quella che potrebbe abbattersi nelle prossime ore con l’attuazione dell’art. 14, commi 13 e 14, della legge n. 135/2012. L’aspetto più inquietante della vicenda è proprio l’incertezza e il silenzio del Miur, che lascia nel limbo del non sapere questi docenti, che non dobbiamo scordare sono docenti a cui è stata riscontrata una patologia di gravi problemi di salute. 
Dal sito dei Cobas scuola, apprendiamo che la protesta, già iniziata durante la discussione del decreto legge della spending review, continuerà senza sosta. Infatti in previsione del prossimo Consiglio dei Ministri, che si terrà venerdì 24 agosto, “i docenti idonei ad altri compiti” lanciano il nuovo calendario delle prossime mobilitazioni: 

1. 24 agosto appuntamento a Palazzo Chigi alle ore 9.30 per la prima seduta del Consiglio dei Ministri dopo la pausa di ferragosto;
2.  Dal 1° settembre assemblee provinciali e/o regionali nelle principali città;
3. 15 settembre Convegno nazionale CESP a Roma presso il Centro Congressi Cavour Via Cavour, 50a dalle ore 9 alle ore 14. 

I Cobas scuola si sono mossi a sostegno dei docenti inidonei, non solamente diffidando i ministri preposti a firmare il decreto attuativo del nuovo ruolo che dovrebbero avere d’ufficio i docenti inidonei, a non firmarlo, ma anche con una lettera indirizzata al Quirinale. 
Nella lettera al Presidente Napolitano si evidenziano i problemi che il decreto comporterà per i docenti inidonei e le proposte avanzate da tale personale. Infatti I docenti inidonei chiedono di poter permanere sui posti oggi occupati, nelle scuole dove sono, ricoprendo il ruolo per il quale hanno studiato, si sono laureati, hanno superato concorsi, si sono specializzati e, per rispondere alle raccomandazioni del Presidente del Consiglio, senatore Mario Monti, hanno comunque individuato le somme necessarie per coprire il risparmio previsto.
Gli insegnanti “inidonei” hanno, infatti, individuato nelle funzioni strumentali al Piano dell’offerta formativa (art. 30, CCNL 2003), una possibile alternativa: “Le funzioni strumentali sono espletate da docenti delle istituzioni scolastiche per fungere da supporto al piano dell’offerta formativa, ruolo che svolgono già gli inidonei. Il finanziamento annuale per tali figure corrisponde a circa 140 milioni di euro, i docenti inidonei sostengono la compatibilità tra la funzione da loro svolta e quella delle funzioni strumentali, visto che ne hanno proprio una specificamente dedicata al supporto dell’offerta formativa”. 
A prescindere dalla protesta e dalle rivendicazioni fatte, è grave che ad appena 11 giorni dall’inizio dell’anno scolastico, questo personale sia lasciato nella totale incertezza di non conoscere quale sarà il proprio destino professionale.

Lucio Ficara

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