Circolare e decreto sugli organici acuiscono le divergenze fra i sindacati della scuola che ormai non perdono occasione per “punzecchiarsi” a vicenda o per polemizzare apertamente.
Alla vigilia della manifestazione nazionale promossa dalla Cgil e alla quale la Flc ha partecipato con la parola d’ordine “ritirare i tagli della legge 133”, Cisl-Scuola dirama un sarcastico comunicato con cui accomuna addirittura il sindacato di Epifani al Pdl. Epifani infatti aveva dichiarato che in piazza ci sarebbe stata l’”Italia vera”.
Immediata la replica della Cisl: “Ad accomunarli [Cgil e PdL, ndr] è una concezione davvero "integralista" del proprio ruolo di soggetto politico o sociale: lungi dal viversi e dal proporsi come legittima espressione di "una parte" del Paese o di "una parte" del sindacato, ambedue si intestano, con una punta di presunzione, la rappresentanza del tutto. Esempi viventi di quella figura retorica, la sineddoche, che tutti abbiamo studiato e su cui ci rinfrescano la memoria”.
Uil-Scuola, invece, se la prende con le regole che bisogna seguire per individuare i perdenti posto a seguito dei tagli: “Nella scuola X ci sono dieci insegnanti: la contrazione di organico prevede che ne vengano ridotti due e che otto restino titolari. Come si decide? In base alle duecento pagine, oltre cinquanta articoli, che regolano la mobilità. Viene fatta una graduatoria interna alla scuola in base ad un meccanismo complicatissimo basato su una serie di indicatori. Vengono fatte verifiche, riscontri, classifiche, per arrivare ad individuare i due insegnanti ‘perdenti posto’.
A questo punto i due possono fare domanda di trasferimento. Ma – in base alla normativa attuale – se non fanno la domanda vengono trasferiti d’ufficio nell’ambito della provincia”.
“Nei prossimi giorni – aggiunge il sindacato di Massimo Di Menna – ci saranno incontri al ministero nei quali, come Uil , proporremo di fare piazza pulita di tutto ciò”.
L’analisi della Uil-Scuola è esatta, peccato che il “meccanismo complicatissimo” chiamato in causa è quello previsto dal contratto nazionale sulla mobilità che da anni viene puntualmente sottoscritto fra Ministero e organizzazioni sindacali.
A mettere d’accordo i sindacati ci ha però pensato il ministro Renato Brunetta con le sue esternazioni sulle dipendenti statali che fanno la spesa in orario di lavoro.
Cisl-Scuola e Flc-Cgil hanno risposto con due comunicati che presentano molte analogie; entrambi i sindacati non esitano a sostenere che il Ministro dovrebbe “vergognarsi” di certe affermazioni. Ma è un po’ poco per pensare che i sindacati confederali possano riprendere in tempi brevi un cammino comune. Per ora le strade divergono, e anche molto.
In merito a questo articolo, la Uil-Scuola ci ha inviato un comunicato stampa di precisazione che riportiamo nel link di seguito:
Comunicato Uil-Scuola