I lettori ci scrivono

Continuano le discriminazioni degli studenti non avvalentisi dell’IRC

È doloroso constatare che, nonostante le iscrizioni si facciano ormai on line sulla piattaforma ministeriale (insieme alla scelta se avvalersi o meno dell’IRC) e nonostante l’indicazione dell’opzione alternativa all’IRC da parte dei non avvalentisi sia stata anticipata giugno (non si deve cioè più aspettare l’inizio dell’a.s., anche se meglio ancora sarebbe stato collocarla a inizio anno solare), alcune scuole continuano a fare di testa propria, alterando forme, tempi, e proposte stabilite dalle norme vigenti, discriminando ancora una volta gli studenti interessati nell’indifferenza dell’amministrazione.

Si prenda, come esempio fra gli altri, il caso del liceo artistico “Boccioni” di p.zzale Arduino a Milano, che ha almeno il candore di rendere pubbliche le sue indicazioni in materia: solo durante il Collegio dei docenti del 9 settembre si decide quale attività alternativa proporre ai non avvalentisi (circ. n. 3); solo il 13 settembre (circ. n. 8), scuola già iniziata, si cominciano a cercare docenti disponibili a effettuare le attività alternative (i docenti interessati già in servizio nella scuola possono rispondere entro il 18 settembre); la scelta dell’opzione preferita in luogo dell’IRC viene concessa ai non avvalentisi soltanto fine settembre (entro venerdì 23) con Google moduli e non a giugno con la piattaforma per le iscrizioni, come vorrebbe la normativa (circ. n. 11).

A causa di questi ritardi e disservizi si suppone che durante le prime settimane i non avvalentisi, compresi quanti preferirebbero uscire tra cui pure eventuali maggiorenni, sono costretti a stare in classe a subire l’ora di IRC. Perlomeno manca qualsiasi circolare chiarificatrice al proposito, a tutela di chi non si avvale di tale insegnamento (e l’ha reso noto almeno dal gennaio precedente, se non da anni). Tra l’altro l’invito a effettuare la scelta dell’opzione è rivolta ai genitori degli studenti minorenni, ma alle superiori tutti gli studenti sono liberi di scegliere autonomamente, anche i minorenni; e giacché non è stata tempestivamente adottata la piattaforma riservata ai genitori non si vede perché non rivolgersi direttamente agli interessati (solo per l’uscita dall’istituto i minorenni devono essere autorizzati dai genitori).

Per di più le opzioni elencate nell’ultima circolare non corrispondono a quelle previste dalla normativa e dalla scheda C approntata dal ministero (in verità ormai solo “per le iscrizioni che non siano presentate on line, ad esempio per le iscrizioni alla scuola dell’infanzia, attraverso la compilazione del modello nazionale di cui alla scheda B allegata alla circolare”). Le opzioni elencate sono solo tre e non quattro: studio autonomo e studio assistito non sono distinti ma confusi insieme e agli studenti è impedito di esprimere una preferenza precisa. La possibilità di uscire dall’istituto è così arbitrariamente negata a chi ha la sfortuna di trovarsi l’IRC incastonato in mezzo all’orario e non in ore terminali.

Andrea Atzeni

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