Il 30 settembre scorso il Ministero dell’Istruzione ha emanato il Decreto 258, con oggetto “Individuazione dei criteri per l’attribuzione delle risorse per la valorizzazione del personale docente ai sensi dell’articolo 1, comma 593-bis, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, per le finalità specificamente previste dall’articolo 1, comma 593, lettere b-bis) e b-ter)
della medesima legge, così come modificata dall’articolo 45, comma 1, del decretolegge 30 aprile 2022, n. 36, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2022, n. 79″.
Il decreto prevede lo stanziamento di 30 milioni di euro a decorrere dal 2022 per la valorizzazione dei docenti, che saranno assegnati alle scuole sedi di titolarità dei docenti a tempo indeterminato in relazione a due criteri:
- Docenti che garantiscano l’interesse degli alunni e degli studenti alla continuità didattica per un quinquennio, non presentando domanda di mobilità volontaria, di assegnazione provvisorie, di utilizzazione o che accettino supplenze ai sensi dell’art.36 del CCNL
- Docenti che da almeno cinque anni insegnano in istituzioni scolastiche ubicate in aree caratterizzate da condizioni socio-economiche disagiate, maggiore dispersione o rischio di spopolamento.
Per essere destinatari di questa misura, è anche necessario essere residenti o abitualmente domiciliati in una provincia diversa da quella in cui ha sede l’istituzione medesima.
Fortemente critico lo SNALS CONFSAL: “si tratta di una violenta intrusione su materie oggetto di contrattazione. La cosa è ancor più grave se si considera che sono in corso le trattative per il rinnovo del CCNL del Comparto Istruzione e Ricerca“.
“Nello specifico – continua il Sindacato – riteniamo che la continuità didattica vada regolata nell’ambito della contrattazione integrativa nazionale. Quella stipulata per il corrente anno scolastico non l’abbiamo firmata e in occasione delle prossime trattative ci impegneremo per disciplinare la materia con equilibrio e nell’interesse di tutti lavoratori“.
E conclude: “Per lo Snals-Confsal la valorizzazione deve interessare tutto il personale della scuola ed il diritto allo studio deve essere tutelato incrementando gli organici, riconducendo a posti di diritto i posti in deroga per il sostegno, assicurando agli studenti in condizione di disabilità insegnanti specializzati e con diritto alla continuità“.