I lettori ci scrivono

Continuità didattica: i genitori si richiamano alla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia

CobasCobas

Con la presente, unendoci alla protesta inoltrata anche dai sindacati di categoria (tra i quali il CUB), esprimiamo il disappunto sulla modalità prevista quest’anno per il reclutamento dell’organico che entra in ruolo e che non ha la possibilità di scegliere la cattedra nella scuola presso la quale ha lavorato negli ultimi 4 anni visto che la stessa cattedra, non disponibile per la scuola in quanto quel posto è “occupato” dalle stesse insegnanti entrate in ruolo quest’anno, sarà vacante solo a partire da settembre, mentre la scelta della provincia e della scuola deve essere fatta ora, sulla base dei posti disponibili (le insegnanti entrate in ruolo quest’anno non potranno scegliere la scuola nella quale hanno insegnato negli anni precedenti).
Abbiamo saputo che da settembre queste cattedre verranno presumibilmente assegnate a dei supplenti.
Ci chiediamo come possa essere possibile un tale paradosso soprattutto in virtù del fatto che molte di queste insegnanti già l’anno scorso hanno dovuto lottare per mantenere il posto.
Le insegnanti, brave come la nostra, hanno portato i bambini fino in quarta ed ora non è possibile per loro finire il percorso iniziato.
Chiediamo la possibilità di poter continuare e terminare il percorso dei nostri bambini con queste insegnanti la cui professionalità non è mai stata disattesa.
Queste sono insegnanti che hanno dedicato ore di passione, lavoro e impegno ottenendo un gruppo classe incluso, affiatato e compatto. Molte di loro svolgono anche altre mansioni all’interno della scuola, scelte in virtù delle competenze e delle esperienze già avute.
Il loro percorso educativo sociale portato avanti negli anni precedenti è stato uno sforzo reciproco di riunioni, colloqui, proposte e scambi di idee tra insegnanti e genitori, tra insegnanti e alunni e tra insegnanti e scuola, curato nel tempo e che ha portato ad un rapporto di fiducia reciproca che ora, quest’anno, rischia di dover essere riorganizzato, con tutto ciò che ne comporta, per un cavillo burocratico.
Ci auguriamo che come l’anno scorso anche quest’anno, soprattutto quest’anno vista la situazione di incertezza scolastica e il disorientamento dei bambini creato dal COVID-19, possa essere garantita quella continuità scolastica che ha permesso loro, in questi 4 anni, di crescere e progredire come studenti e come persone.
Facciamo appello alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, al diritto allo studio in generale ma anche al buon senso, nella speranza che il nostro appello venga ascoltato.

Seguono 23 firme di altrettanti genitori

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