In molte scuole, fra mille incertezze, sta prendendo avvio la contrattazione di istituto.
I problemi non sono pochi, anche se le stesse organizzazioni sindacali stanno cercando di tenere sotto controllo la situazione per evitare che la situazione degeneri del tutto.
Intanto c’è il problema delle risorse finanziarie disponibili per la contrattazione.
C’è chi sostiene che il calcolo delle risorse è semplicissimo: basta prendere in considerazione i parametri già utilizzati lo scorso anno, tenendo ovviamente conto dei nuovi dati relativi all’anno scolastico 2012/2013 (numero delle sedi scolastiche, organici e così via).
Ma a raffreddare le certezze ci ha già pensato il Ministero che nei giorni scorsi, incontrando i sindacati, ha sottolineato che per ora sulle risorse non c’è nessuna certezza dal momento che si sta discutendo di utilizzare una parte del fondo di istituto per garantire gli scatti stipendiali del personale scolastico, bloccati per legge.
“Per questo motivo – hanno anche aggiunto i dirigenti del Miur – i tempi non sono affatto brevi”.
Basti dire che persino per i fondi del contratto integrativo nazionale sulla formazione e l’aggiornamento (questione infinitamente meno complessa) bisognerà ancora aspettare almeno una quindicina di giorni.
A tutto questo si aggiunge un altro problema
Quali sono le Rsu titolate a intervenire nella contrattazione nelle scuole che in qualche modo sono state toccate dal dimensionamento?
La soluzione sembra relativamente semplice per quelle scuole che hanno comunque mantenuta intatta la propria denominazione e il relativo codice meccanografico: le Rsu non cambiano rispetto allo scorso anno, fatte salve eventuali decadenze per trasferimenti o per altri motivi. Se queste scuole hanno inglobato nuove sedi dove erano in servizio RSU di altra istituzione scolastica, potrebbe essere ragionevole concordare sul fatto che anche queste ultime Rsu partecipino alla contrattazione.
Molto diverso è il caso delle scuole nate il 1° settembre 2012 (nuovi istituti comprensivi, soprattutto).
Le organizzazioni sindacali tendono a sostenere che in questo caso hanno titolo a partecipare tutte le Rsu delle scuole pre-esistenti, ma questa interpretazione appare alquanto dubbia. Più legittima appare l’altra ipotesi: in queste scuole si dovrebbero rinnovare al più presto le rappresentanze sindacali.
Il fatto è che in assenza di Rsu i dirigenti scolastici sarebbero autorizzati ad intervenire con atti unilaterali ed è per questo motivo che i sindacati non ci stanno.
Un problema in più per un avvio di anno scolastico che, come di consueto, non si presenta per nulla facile.
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