Il lungo e complesso contenzioso che si sta sviluppando in materia di applicazione di alcune norme del “decreto Brunetta” potrebbe concludersi già prima della pausa estiva.
Il decreto legislativo di interpretazione autentica del decreto 150 è stato infatti depositato in Parlamento la settimana scorsa e nei prossimi giorni dovrebbe passare al vaglio delle competenti Commissioni di Camera e Senato.
Ma cosa prevede, di preciso, il provvedimento ?
Intanto c’è una norma che stabilisce che “l’adeguamento dei contratti collettivi integrativi è necessario solo per i contratti vigenti alla data di entrata in vigore del citato decreto legislativo (il decreto 150, ndr), mentre ai contratti sottoscritti successivamente si applicano immediatamente le disposizioni introdotte dal medesimo decreto”.
Questa regola sconfessa di fatto l’interpretazione finora sostenuta dalle organizzazioni sindacali che ritengono che disposizioni contrastanti con il decreto 150 possano continuare ad essere inserite nei contratti integrativi fino a quando non sarà rinnovato il corrispondente contratto nazionale.
Inoltre il decreto presentato ora al Parlamento fornisce anche una interpretazione autentica del 5° comma dell’articolo 65 del decreto Brunetta (“Le disposizioni relative alla contrattazione collettiva nazionale di cui al presente decreto legislativo si applicano dalla tornata successiva a quella in corso”) precisando che tale norma si riferisce unicamente alle disposizioni relative al procedimento negoziale di approvazione dei contratti collettivi nazionali.
Le materie che sono finora state oggetto di contrattazione integrativa a livello della singola istituzione scolastica (per esempio l’assegnazione del personale ai plessi e alle classi o l’utilizzo del personale nelle attività retribuite con il fondo di istituto) saranno d’ora in avanti oggetto di mera informativa sindacale.
Sul provvedimento si è già espressa la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti Locali che ha formuato un parere favorevole avendo ottenuto assicurazione dal Ministro Brunetta che verrà aperto un tavolo di confronto per affrontare i problemi applicativi relativi ai contratti del comparto.
A questo punto le vertenze che in questi mesi hanno visto contrapposti dirigenti scolastici e organizzazioni sindacali dovrebbero cadere e forse potrebbe persino essere rivisto il recente contratto nazionale sulle utilizzazioni annuali che prevede che l’assegnazione del personale docente ai plessi sia oggetto di contrattazione a livello di istituto.
Il 27 maggio in riferimento a quest’articolo abbiamo ricevuto un intervento della Flc-Cgil contenente alcune precisazioni che volentieri pubblichiamo.
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