Nelle scuole italiane si sta navigando a vista e con estrema cautela, senza avere certezza delle risorse economiche destinate al fondo d’istituto per l’anno scolastico in corso.
Le nuove RSU, elette nella tornata elettorale di marzo 2012, si stanno domandando che fine abbiano fatto le contrattazioni d’Istituto, visto che mancano le condizioni primarie per avviare il tavolo della contrattazione.
Con la chiusura del quadrimestre siamo giunti al giro di boa, le attività dei progetti e dei corsi di recupero entrano nel vivo, le funzioni strumentali sono impegnate nelle loro mansioni di sostegno agli studenti, ai docenti, di orientamento in entrata o in uscita, le attività sportive pomeridiane sono in pieno svolgimento, i collaboratori dei dirigenti scolastici, si stanno consumando per organizzare il funzionamento giornaliero della scuola, garantendo copertura delle classi, compilazione e pubblicazione delle circolari e smaltendo l’infinità di pratiche burocratiche che giornalmente invadono la scrivania del dirigente scolastico, ma nessuno ha certezza, se e quanto verrà retribuito a fine anno scolastico.
Tanta incertezza non si era mai vista, da quando esiste l’autonomia scolastica. Alcune scuole, nell’incertezza economica, hanno deciso di attendere e non procedere con gli incarichi e i corsi di recupero.
La mancanza di dati certi sulla effettiva consistenza economica del fondo di istituto, rappresenta il detonatore di una situazione esplosiva, che potrebbe generare una mancata aspettativa di guadagno da parte di molti lavoratori della scuola, che nel frattempo hanno lavorato per diverse ore eccedenti, ma che non hanno nessuna garanzia di vedersi riconosciuto economicamente il lavoro già svolto. Il problema di tale incertezza e di tale ritardo, come è ormai noto a tutti, dipende dal fatto che per garantire gli scatti stipendiali a chi li aveva maturati nel 2011, si è deciso di distrarre ingenti risorse economiche dai fondi d’Istituto. Al momento ci troviamo nella situazione che gli scatti non sono stati ancora liquidati e che le spettanze del fondo d’Istituto alle singole scuole non sono state ancora assegnate.
Il rischio più che concreto, è quello di poter chiudere la partita delle contrattazioni d’Istituto a marzo 2013. Una situazione surreale al limite dell’accettabile, che denota ancora una volta, la poca attenzione rivolta alle regole contrattuali, che rimangono solo scritte, ma vengono spesso ignorate. Bisogna ricordare che nel CCNL 2006-2009 esisterebbe l’art. 6 comma 2 del Capo II sulle relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica, dove è scritto che il dirigente, deve formalizzare la propria proposta contrattuale entro termini congrui con l’inizio dell’anno scolastico, e, in ogni caso, entro i successivi dieci giorni lavorativi decorrenti dall’inizio delle trattative. Queste ultime devono comunque iniziare non oltre il 15 settembre.
La contrattazione di cui sopra si svolge con cadenza annuale. Le parti possono prorogare, anche tacitamente, l’accordo già sottoscritto. Se le Parti non giungono alla sottoscrizione del contratto entro il successivo 30 novembre, le questioni controverse saranno dalle Parti medesime sottoposte alla commissione di cui all’art. 4, comma 4, lettera d), che fornirà la propria assistenza. Quest’anno l’evanescenza dell’art.6 è totale, le scuole sono ad oggi senza contratto integrativo, gli scatti di anzianità non sono entrati in busta paga, ma nessuno grida allo scandalo e si indigna per questa surreale situazione.
Con l'approvazione alla Camera della Legge di Bilancio 2025, il sistema scolastico italiano si prepara…
Era un’insegnante di matematica e fisica la donna di 45 anni che il 23 dicembre…
Ancora qualche giorno prima della scadenza della compilazione dell'istanza per il concorso docenti (il cosiddetto…
Dopo aver accolto le scuse, il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara annuncia il…
Un buon Natale a tutti. Nella speranza che sia una festa per tutti. Una festa…
Norberto Bobbio, quando spiegava nel suo libro (Destra e sinistra. Ragioni e significati di una…