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Contratti ancora bloccati, i sindacati non ci stanno

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Con l’approvazione a Palazzo Madama del maxiemendamento alla Legge di stabilità è stata confermata la protesta dei sindacati in programma sabato mattina, 30 novembre, a Roma: la manifestazione nazionale – promossa da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams – è stata indetta per contestare “l’ulteriore blocco del contratto e della progressione economica di anzianità. Si crea in tal modo – scrivono i sindacati in un comunicato unitario – con un ‘prelievo’ di 300 milioni di euro una ingiusta doppia penalizzazione nei confronti di chi ogni giorno garantisce il buon funzionamento delle scuole statali del nostro Paese”. Nel mirino del Parlamento è pure finita l’indennità di vacanza contrattuale, bloccata anche quella fino almeno al 2015.
Dopo alla legge di stabilità da parte del Senato, il provvedimento è ora all’esame della Camera. Ed è ai parlamentari di Montecitorio che ora i sindacai rivolgono le loro attenzioni, chiedendo loro di modificare tale impostazione, così come richiesto anche dalla Commissione Cultura del Senato in sede di parere sulla legge di stabilità.
“Manifestiamo per chiedere di ridare dignità al lavoro, perché nella scuola – scrivono ancora i sindacati – c’è una doppia penalizzazione per il blocco della contrattazione nazionale e degli scatti di anzianità, unica forma di progressione finora prevista. Manifestiamo per chiedere al governo di aprire un confronto sui tanti temi aperti, dare una prospettiva al personale precario con un piano pluriennale di assunzioni che copra tutti i posti vacanti e disponibili, per dare stabilità agli organici, per un piano di formazione nazionale. Chiediamo che ci sia una revisione della riforma Fornero per restituire al personale certezze sull’accesso al pensionamento”.
Sono due gli appuntamenti previsti nella mattina di sabato: alle ore 10,00 a Piazza Montecitorio si svolgerà un sit-in davanti alla Camera; alle 12, 00 nuovo appuntamento, stavolta al Teatro Quirino, dove si terranno gli interventi dei cinque segretari generali dei sindacati di categoria.
Contro i provvedimenti previsti dall’ex legge finanziaria si è scagliata anche l’Anief. Che ha emesso un duro comunicato, nel quale ricorda che “il blocco del rinnovo del contratto per il quinto anno consecutivo è un caso unico nella pubblica amministrazione. Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, “a riportare il tutto su dei binari di giustizia potrebbe essere ancora una volta quella Corte costituzionale, che lo scorso anno ha già annullato il blocco degli scatti per i magistrati: non è possibile ridurre ai minimi termini gli stipendi dei dipendenti pubblici, tenendoli fermi, minimo per sei anni ma più probabilmente per otto anni, proprio nel mezzo di una crisi economica profondissima. Tra l’altro – conclude Pacifico – si va a penalizzare una categoria, quella degli insegnanti e del personale della scuola, su cui da tempo si auspica il rilancio professionale”.