Fra Cgil e Cisl è ormai polemica aperta e i battibecchi sono sempre più frequenti.
L’ultimo motivo di contrasto riguarda la questione dei cosiddetti contratti di disponibilità
Nei giorni scorsi il segretario generale Epifani aveva definito il sussidio di disoccupazione “una fesseria colossale”.
In questo modo, aveva aggiunto Epifani , “lo Stato paga delle persone per non lavorare” e aveva anche indicato la soluzione più giusta: “fare lavorare questi docenti per tenere le scuole aperte nel pomeriggio e per non fare classi con più di 30 alunni”.
Durissima la replica di Francesco Scrima, segretario generale di Cisl-Scuola: “Per la verità, stiamo cercando di fare in modo che i precari licenziati abbiano, con la precedenza nelle supplenze brevi, qualche possibilità in più di lavorare. Per i periodi in cui non lo faranno, ci sembra sacrosanto che percepiscano almeno l’indennità di disoccupazione. Per noi si tratta di un diritto, Epifani la pensa diversamente ?”
Immediato l’intervento di Mimmo Pantaleo, segretario generale di Flc-Cgil che, ovviamente, difende la posizione di Epifani “I contratti di disponibilità sono una fesseria per la semplice ragione che non aggiungono nulla di nuovo agli strumenti esistenti, a partire dal diritto alla disoccupazione speciale e dalla priorità nell’accesso alle supplenze brevi”
E poi, un affondo nei confronti degli “amici” della Cisl: “Legittimamente la CISL Scuola sostiene le scelte del Governo ma è altrettanto legittimo ribadire che i contratti disponibilità sono fumosi ed inefficaci , giudizio condiviso dalla protesta dei precari che si allarga sempre di più”.
D’altronde con il passare delle settimane appare sempre più evidente che le posizioni della Flc sono sempre più distanti da quelle degli altri sindacati della scuola.
Anche sulla questione delle elezioni per il rinnovo delle RSU i contrasti non sono affatto superati. E’ vero che nei giorni scorsi presso la sede dell’Aran è stato concordato il calendario per le elezioni, ma tutti i sindacati – ad eccezione della Flc – vorrebbero un rinvio del voto, consapevoli del fatto che, nel momento in cui verrà approvato il “decreto Brunetta”, la proroga delle rappresentanze attuali sarà inevitabile.
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