Politica scolastica

Contratti pubblici: forse ci sono i soldi per impedire il taglio degli stipendi

In poco meno di 48 ore la questione degli stipendi dei dipendenti pubblici è stata risolta, stando almeno a quanto dichiarato sia dal ministro Marco Bussetti sia dallo stesso vice-presidente Luigi Di Maio.

La questione dell’ “elemento perequativo”

L’elemento perequativo che scadrà a dicembre 2018 e che ha consentito agli stipendi più bassi di essere aumentati di 80-85 euro lordi rispetto a quelli previsti dal precedente contratto nazionale verrà confermato anche per il 2019.
In un primo momento pareva che la conferma dovesse valere solo per la scuola grazie a risorse da recuperarsi all’interno dello stesso comparto, per esempio con una riduzione delle spese per l’alternanza scuola-lavoro o dell’importo del bonus della carta del docente o ancora con la cancellazione definitiva degli stanziamenti per il cosiddetto “bonus premiale”.
Quasi certamente, però, una soluzione del genere non sarebbe stata accettabile per le organizzazioni sindacali che richiedono che la misura riguardi tutto il pubblico impiego con risorse “fresche” e non con tagli al bilancio dei rispettivi ministeri.

Servono 7-800 milioni di euro

Il fatto è che, per garantire il risultato, i soldi necessari sono tanti: a conti fatti ci vogliono almeno 300 milioni di euro per la sola scuola e 7-800 milioni per l’intero comparto pubblico.
Ma, nelle ultime ore, il vicepresidente Di Maio ha assicurato che nella legge di bilancio è previsto un apposito stanziamento per affrontare il problema.
Difficile, però, che i sindacati si accontentino perché questo significa comunque lasciare irrisolta la questione del rinnovo dei contratti nazionali che scadono il prossimo 31 dicembre.
Nel mese di aprile, quando venne siglato il CCNL della scuola, i sindacati dichiararono che si trattava di un “contratto ponte” che sarebbe dovuto servire per far ripartire una nuova stagione contrattuale.
A tutt’oggi non risulta che nella legge di bilancio siano state inserite risorse per i nuovi contratti; nella migliore delle ipotesi ci saranno forse i soldi per evitare che gli stipendi diminuiscano.
Ma per averne la certezza è bene aspettare di leggere il testo del disegno di legge che il Governo dovrà depositare in Parlamento nei prossimi giorni.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Lezioni di manganello, per Manzi (Pd) la violenza non è mai educativa. Murelli (Lega): critiche fantasiose, noi con le forze dell’ordine

Non si arresta la polemica sulle “lezioni di manganello”, su cui Avs presenterà un’interrogazione parlamentare,…

02/11/2024

La festa dei morti non c’è più, La Russa: nulla contro Halloween, ma rimpiango i regali che “lasciavano” i defunti quand’ero alle elementari

"Spero davvero che, senza nulla togliere ad Halloween, questa tradizione della festa dei morti dedicata…

02/11/2024

Saluto romano, gli studenti non si rendono conto del significato perchè ignorano la storia: per la ds De Luca quanto accaduto “è un segnale”

"Urge fare entrare lo studio della storia contemporanea nelle scuole affinché i fatti accaduti nel…

02/11/2024

Cesare Pavese: Indire e Gabinetto Vieusseux propongono un progetto per farlo conoscere ai più giovani

La scuola allo schermo: si intitola così un interessante progetto dell’Indire per promuovere nelle scuole…

02/11/2024

Giappone: sempre più studenti si assentono dalle lezioni

Nelle scuole elementari e medie del Giappone sempre più ragazzi disertano le lezioni, per il…

02/11/2024

Sciopero scuola 31 ottobre, tra legge di bilancio, precari, idonei 2020 e diritti dei lavoratori: le voci dei protagonisti

La Flc Cgil è scesa in piazza, giovedì 31 ottobre, per uno sciopero generale che…

02/11/2024