Categorie: Politica scolastica

Contratti pubblici: gli aumenti saranno inferiori a 85 euro

E’ in programma per il prossimo 14 giugno un primo incontro fra la Ministra Fedeli e le organizzazioni sindacali per dare avvio alle operazioni propedeutiche per la trattativa contrattuale.

E’ bene dire subito che la trattativa vera e propria decollerà più avanti anche perchè, per il momento, si conosce una bozza di documento generale redatto dal Governo in materia di contratti pubblici ma non esiste ancora l’atto di indirizzo specifico per la scuola.
L’incontro servirà quindi per incominciare a mettere sul piatto i temi che dovranno essere affrontati con la trattativa.
Trattativa che non sarà per nulla semplice tenuto anche conto che nel frattempo sta entrando il vigore il nuovo testo unico sul pubblico impiego che pare non aver recepito le richieste sindacali in materia contrattuale.
Pochi giorni fa, per esempio, la Uil ha diramato una nota di commento alla bozza di atto di indirizzo per l’intero pubblico e non è stata per nulla tenera con il Governo.

 

 

Si legge nella nota della Uil: “La direttiva generale del Governo che dovrebbe essere propedeutica all´avvio dei contratti, secondo le indiscrezioni che girano sui mass media, se confermata nella realtà, segnerebbe un notevole passo indietro rispetto all’accordo del 30 novembre e non favorirebbe la chiusura dei contratti del pubblico impiego bloccati da otto anni, anche se dobbiamo correttamente dire che ci sono aspetti positivi di cui tener conto”.
“Per evitare ogni equivoco – aggiunge ancora la Uil – c’è una sola condizione per concludere i contratti per noi della UIL ed è il rispetto integrale dell’accordo del 30 novembre e non le sue interpretazioni negative”.

Ma il problema maggiore resta quello delle risorse economiche: se si fanno bene i conti ci si accorge facilmente che gli stanziamenti attuali (300 milioni per il 2016, 900 per il 2017 e 1200 per il 2018) non sono certamente sufficienti per garantire i “mitici”  85 euro mensili promessi da tempo.
E’ facile dunque prevedere che la trattativa sarà complicata e difficile.

Reginaldo Palermo

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