Nulla di fatto per i contratti del pubblico impiego: è il risultato dell’incontro svoltosi nella giornata del 6 marzo fra Aran e sindacati.
Due i problemi maggiori: la dichiarata assenza di risorse (la contrattazione si potrà fare riutilizzando fondi derivanti da risparmi ed economie di comparto) e la volontà manifesta di non derogare dalle norme previste dal “decreto Brunetta”.
Tutti i sindacati presenti al tavolo hanno lamentato il fatto che l’atto di indirizzo consegnato all’Aran dal Governo non tiene affatto conto dell’accordo Governo-Sindacati del 3 maggio 2012 e riprende (“a sorpresa”, sostiene l’Anief) l’accordo del 4 febbraio 2011 che però non era stato sottoscritto da tutti.
Insomma, la questione centrale continua ad essere quella della applicazione delle norme del decreto Brunetta su cui negli ultimi tre anni si è sviluppato un ricco contenzioso.
A questo proposito va segnalata la posizione espressa dalla Cgil che non ha mai condiviso le nuove regole sulla contrattazione integrativa che escludono diverse materie da questo livello. La Cgil, anzi, ha chiesto all’Aran di chiedere al Governo aprire un tavolo di confronto politico che possa servire a “provvedere anche alle necessarie modifiche legislative e al superamento delle norme della Legge Brunetta”.