La recentissima presa di posizione della Cgil in materia pensionistica pone subito una questione: da questo momento in poi la chiusura del contratto scuola sarà più facile o più difficile?
IL NO DELLA CGIL
E’ evidente che il secco NO di Susanna Camusso sull’accordo proposto dal Governo non rafforza il fronte sindacale che, inevitabilmente, rischia di presentarsi poco compatto al tavolo contrattuale.
Dopo le posizioni espresse da Snals e Gilda che hanno già detto che senza risorse aggiuntive non si potrà firmare nulla, le dichiarazioni di Camusso non fanno altro che complicare ulteriormente la vicenda contrattuale.
RISORSE AGGIUNTIVE: POCO PIU’ DI ZERO
A maggior ragione se si considera che, proprio in queste ore si è saputo che la relatrice in Commissione Bilancio del Senato Magda Zanoni ha chiarito che un po’ di soldi in più forse ci sono ma si tratta di 3-400 milioni di euro al massimo che dovranno però servire non solo per i contratti pubblici ma anche per altre esigenze già rappresentate dai diversi Ministeri.
Ed è proprio questa notizia che arriva dalla Commissione Bilancio che spiega forse il ritardo nell’avvio della trattativa: i sindacati stanno facendo pressioni sul Governo per ottenere risorse aggiuntive ma la risposta che arriva dal MEF è sempre quella: i soldi sono quelli già stanziati e previsti dall’intesa del 30 novembre 2016 peraltro sottoscritta da Cgil, Cisl e Uil, riaprire ora la questione non è proponibile.
A questo punto la firma del contratto potrebbe persino essere a rischio: senza Cgil, Snals e Gilda non ci sono i numeri per chiudere la trattativa.
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