Il personale Ata continua ad essere l’ultima ruota del carro: assunzioni bloccate o con il contagocce, mansioni e carichi di lavoro sempre maggiori, stipendi inferiori tutta la pubblica amministrazione, nuovi profili professionali ancora in alto mare. Ad accendere le proteste è stato il rinnovo contrattuale del 9 febbraio, l’unico dal 2009: scorrendo, infatti, le tabelle degli aumenti arretrati, realizzate dalla Tecnica della Scuola, si evince che gli Ata più “fortunati” percepiranno appena 380 euro lordi di arretrati e cifre più vicine ai 50 euro che ai 100 euro, sempre lordi, qualora la perequazione, garantita fino a dicembre 2018, non dovesse essere confermata. In ogni caso, perequazione o meno, il risultato non cambia: gli stipendi di amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici risultano davvero esigui.
I sindacati rappresentativi lo sanno bene, ma hanno cercato e ottenuto il male minore, accettando la proposta dell’Aran e cercando di includervi qualche risorsa in più, sottraendola a quel “merito” professionale dei docenti che sinora ha riscosso non troppi consensi.
Altri sindacati hanno espresso il loro sdegno con comunicati al vetriolo. C’è chi ha deciso di scrivere alla ministra dell’Istruzione: come Federata, che parla di personale Ata ancora una volta, “in occasione del rinnovo contrattuale, completamente ignorato, mortificato e abbandonato; peggio di così non poteva andare”.
“Gli aumenti stipendiali accordati agli Ata – si legge nella lettera indirizzata alla Fedeli – sono inaccettabili, irrisori, squallidi e insignificanti, forse neppure degni di oboli concessi per pietà”.
Ma “l’aspetto più sconcertante e sconvolgente – continua l’organizzazione di categoria – è rappresentato dall’art. 34 ‘Commissione per l’ordinamento professionale personale ATA’”, perché “al punto n. 2 si dice che ‘…le parti convengono di prevedere una fase istruttoria…nella prospettiva di valorizzare le competenze professionali…’, al punto n. 3 lettere a), d) si legge ancora che ‘…per realizzare la fase istruttoria…è istituita una Commissione paritetica…alla quale sono affidati i seguenti compiti:…analisi delle caratteristiche dell’attuale sistema di classificazione professionale, anche in chiave di raffronto con quelli vigenti in altri settori pubblici e privati o in altre istituzioni scolastiche ed educative dei Paesi europei…di individuare nuove figure professionali, nell’ottica di sostenere i processi di cambiamento organizzativo e di incentivare comportamenti innovativi. La Commissione concluderà i suoi lavori riguardo gli ATA entro il mese di Luglio 2018”.
Ricordiamo, a questo proposito che per la categoria Ata da diversi anni si attende l’inclusione di nuove figure professionali, come il coordinatore amministrativo, con inquadramento superiore agli attuali assistenti, ma dell’attuazione del corso-concorso si sono perse le tracce. Ora, la costituzione della commissione prevista dal nuovo contratto potrebbe sbloccare la situazione.
Per Federata, “è scandaloso e inaccettabile che dopo anni e anni di proclami per la rivalutazione professionale della nostra categoria siamo ancora alla fase istruttoria dell’analisi dei problemi lavorativi del Personale ATA; ora si vorrebbero individuare addirittura nuove figure professionali per gettare ancora fumo negli occhi con discorsi inutili e ridicoli; basterebbe, senza troppe chiacchiere, rivalutare i profili professionali ATA esistenti”.
Il sindacato autonomo conclude la sua disamina con un duro attacco ai “Sindacati Confederali firmatari dei Contratti”, accusati di essere co-protagonisti di “commedie e ingannevoli messinscene sempre più simili a buffonate carnevalesche, e sinceramente, visti i risultati sempre peggiori ottenuti per la nostra categoria, non si riesce più a comprenderne l’utilità”.
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