Dal “presto e bene” di qualche settimana fa la Cisl-Scuola sta passando al “bene, ma con i tempi necessari”: l’ultimo comunicato della segretaria nazionale Maddalena Gissi segna una piccola svolta nella vicenda del rinnovo del contratto scuola.
In risposta alle sollecitazioni che da più parti stanno arrivando affinché il contratto venga sottoscritto in tempi rapidi (la Ministra Fedeli auspica che la firma arrivi addirittura entro la fine della settimana), Maddalena Gissi getta acqua sul fuoco e invita tutti quanti ad essere realistici: “Siamo anche noi interessati ad una conclusione in tempi brevi del confronto, ma è chiaro che ciò è possibile solo se vengono sciolti positivamente i nodi su cui si sta sviluppando la discussione. Una discussione che non può essere affrettata, ci prenderemo i tempi necessari per approfondire come è giusto e normale che sia tutte le questioni, economiche e normative, ancora sul tappeto”.
E, a proposito dell’ipotesi che il contratto si chiuda entro la settimana, Gissi aggiunge: “Mi sembra un’ipotesi poco realistica anche se per quanto ci riguarda la questione dei tempi è direttamente legata ai contenuti di un possibile accordo. Su quelli valuteremo e decideremo, come è nostro costume da sempre”.
Ma se a poche ore dall’incontro decisivo dell’11 gennaio la Gissi si esprime in questo modo è forse anche perché ha già notizia che il nuovo atto di indirizzo di cui si è parlato a partire dalla mattinata di martedì 10 non è poi così meraviglioso come qualcuno pensa: se l’atto di indirizzo avesse pienamente accolto le richieste sindacali, la segretaria della Cisl-Scuola si sarebbe certamente espressa in modo diverso.
Come abbiamo già ribadito in diverse circostanze il nodo resta sempre quello delle risorse che appaiono ben al di sotto delle necessità.
Secondo alcune indiscrezioni che abbiamo raccolto nelle ultime ore il Governo sembra pronto a cedere su alcuni punti qualificanti della legge 107 (si parla persino della possibilità che il bonus premiale venga contrattato a livello di istituzione scolastica), ma non è affatto detto che questo scambio (più contrattazione in cambio di pochi soldi) venga accettata da tutti.
Senza considerare un aspetto che finora è passato in secondo piano ma che potrebbe diventare decisivo nelle prossime ore: il contratto in discussione in queste ore non riguarda solo la scuola ma anche Afam, Ricerca e Università e non è affatto detto che lo “scambio” possa davvero interessare tutti. Il tema del bonus premiale, per esempio, è certamente molto sentito nella scuola ma non lo è altrettanto in altri settori.
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