La trattativa contrattuale dei dirigenti scolastici sta entrando nella fase decisiva: il Governo ha messo a punto un nuovo atto di indirizzo che rende disponibili ulteriori risorse economiche che dovrebbero consentire di riconoscere ai dirigenti un aumento di circa 800mila lire nette mensili.
Il “circa” si rende necessario in quanto manca l’accordo sulla cifra: secondo l’Anp, che fornisce dati dettagliati, l’aumento sarebbe infatti di 780mila mentre i sindacati confederali prendono per buoni i conteggi effettuati dal Ministero del Tesoro che parlano di 850mila lire.
Ma in realtà il disaccordo fra le organizzazioni sindacali va ben al di là delle cifre: i confederali sembrano intenzionati ad accogliere la proposta del Governo, mentre l’Anp continua a dichiarare che non intende accettare un trattamento economico pari a meno del 60 per cento di quello garantito recentemente ai dirigenti statali della I area.
Ed anche lo Snals non è per nulla soddisfatto della situazione: “Le risorse finanziarie sono decisamente limitate – ci ha detto il segretario nazionale Fedele Ricciato – come d’altronde lo erano per i docenti e per il personale Ata”; ma poi lascia intravedere uno spiraglio: “Noi saremo comunque presenti al tavolo della trattativa perché la valutazione deve essere complessiva; intanto bisognerà vedere come le risorse verranno ripartite: noi chiediamo che venga privilegiato il trattamento fondamentale”.
“E poi – prosegue Ricciato – non bisogna sottovalutare gli aspetti normativi: la dirigenza scolastica ha una sua specificità e non può essere assimilata alla dirigenza amministrativa: l’incarico deve essere conferito per un minimo di 7 anni e la mobilità non può essere lasciata alla discrezionalità del direttore regionale”.
Il fatto è che il “fronte” confederale è meno compatto di quanto appaia: la Cisl scuola fa sapere infatti di non essere disponibile a firmare un contratto senza l’accordo dell’Anp.
E intanto l’Andis (Associazione nazionale dei dirigenti scolastici) – tramite il proprio sito web – promuove l’iniziativa di una consultazione fra i propri iscritti, ed anche la Cgilscuola considera indispensabile far precedere la sottoscrizione di un eventuale contratto da consultazione generale.
La ripresa della trattativa fra Aran e sindacati è in programma per la prossima settimana (si parla di mercoledì 11 aprile); se prevarrà la linea dei confederali, la conclusione potrebbe essere questione di giorni, ma Ricciato sottolinea: “direttori e presidi non sono dirigenti come tutti gli altri, hanno una loro specificità, sono leaders educativi e per questo motivo meritano almeno una lira in più di stipendio rispetto ad altri dirigenti dello Stato”!