Il 7 agosto è stato sottoscritto definitivamente all’ARAN il CCNL 2019/21 per i Dirigenti Scolastici.
Arriva un’importante novità: il mentore per i neoassunti fino alla maturazione di due anni di servizio.
In cosa consiste l’affiancamento in ingresso
Le amministrazioni possono prevedere idonee forme di affiancamento all’ingresso in favore dei dirigenti neoassunti, in
aggiunta agli eventuali corsi e/o scuole di formazione iniziale e di aggiornamento professionale organizzati dalle stesse nonché, per le istituzioni scolastiche, oltre alla figura del tutor.
Chi è il mentore
Per l’attività di affiancamento, le amministrazioni predispongono un elenco, periodicamente aggiornato, di dirigenti in servizio che abbiano maturato almeno dieci anni di anzianità nella qualifica e prestato il proprio consenso a realizzare l’affiancamento a beneficio dei nuovi assunti dell’amministrazione.
Il dirigente mentore dovrà fornire supporto, informazioni, incoraggiamento e consiglio al dirigente neoassunto sulla vita e l’esperienza lavorativa avuta in seno all’amministrazione di appartenenza. “Il rapporto informale e paritario basato sulla fiducia reciproca che si instaura tra le parti – si legge nell’art. 16 – deve condurre allo scambio delle competenze e delle esperienze acquisite negli anni dal mentore, contribuendo anche a trasferire al neoassunto la cultura e la missione dell’amministrazione, i codici e comportamenti informali esistenti, nonché la consapevolezza dei ruoli da assolvere“.
Di norma, il mentore è una persona diversa dal dirigente superiore e non può relazionarsi con più di un neoassunto per volta.
Il mentore può chiedere di essere sollevato dall’attività di affiancamento per comprovate ragioni.
Nessun compenso per il mentore
L’attività di affiancamento – conclude l’art. 16 – rientra tra le funzioni del dirigente e non determina il riconoscimento di appositi compensi.