“Non vogliamo che dalla pandemia si esca come quando si è entrati, con una scuola sottofinanziata, trasformata in un’azienda e pressata in una competizione senza senso. Per farlo dobbiamo confrontarci con le studentesse e con gli studenti, in quali ci hanno ricordato che l’istruzione è prima di tutto una scuola di democrazia”. Inizia così l’intervista alla Tecnica della Scuola di Francesco Sinopoli, segretario generale Flc-Cgl. Il sindacalista ricorda che “fin dalla Legge 107 del 2015 abbiamo detto che l’alternanza obbligatoria era una scelta sbagliata, perchè piegava uno strumento positivi al mercato del lavoro che ha caratteristiche incompatibili per quel tipo di indirizzo”.
Poi, Sinopoli aggiunge: “Le esperienze scuola-lavoro devono garantire i diritti di chi lavoro, ma anche la formazione. E non tutti i lavori sono formativi. Il dibattito su scuola e lavoro si doveva aprire prima di due incidenti così gravi: serve un segnale di ascolto vero, non retorico”.
Il riferimento è a agli studenti Giuseppe Lenoci, di Monte Urano, nel Fermano, e al friulano Lorenzo Parelli, che hanno perso la vita mentre svolgevano uno stage formativo per imparare a svolgere la professione.
Il sindacalista commenta anche gli ultimi emendamenti al decreto Milleproroghe: “ci sono dei primi segnali, frutto della mobilitazione”, riferendosi al concorso i precari con 36 mesi di servizio e alle assunzioni tramite procedura per i Stem e dalla prima fascia Gps per il sostegno.
“Ci aspettiamo dal Milleproroghe qualcosa di concreto e un provvedimento specifico che riesca a realizzare quelle che sono le priorità nel mese di dicembre”.
Quindi ricorda che lo sciopero di fine 2021 contro la Legge di Bilancio ha comunque comportato un cambiamento: “ha cancellato l’articolo sulla ‘dedizione’ degli insegnanti” da inserire come elemento di valutazione per l’assegnazione delle risorse legate al merito.
Secondo Sinopoli, quella norma “avrebbe compromesso il nuovo contratto.
Sul rinnovo del contratto, il numero uno della Flc-Cgil dice: “ci dobbiamo avvicinare ai settori pubblici equivalenti. Il Governo abbia il coraggio di riconoscere l’importanza della scuola e di chi ci lavora”.
Quindi la scuola deve avere più risorse? Non sarebbe un’anomalia? Sinopoli sostiene di no: “In questa stagione contrattuale, se si guardano i vari comparti e anche al loro interno, ci sono già grandi differenze sugli aumenti. È una responsabilità di questo Governo trovare spazi per incrementi aggiuntivi: io su questo non ho dubbi”.
E se non dovessero arrivare altri soldi? “La trattativa sull’atto di indirizzo deve iniziare, noi abbiamo la nostra piattaforma: il ministro ha detto che cercherà nuove risorse”.
Di sicuro, “i 105 euro di aumento non basteranno, ci mobiliteremo: faremo quello che deve fare il sindacato, spingere al massimo”.
Sinopoli conclude parlando del rinnovo normativo del contratto: “le nostre priorità sono questioni fondamentali che riguardano l’organizzazione del lavoro, la garanzia dell’insegnamento, il personale Ata, la formazione che deve essere pagata e che entri nel contratto”.
“Quindi, le 25 ore che si stanno imponendo adesso per chi non è specializzato su sostegno è proprio quello che non vogliamo”, conclude il sindacalista.
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