Sulla vicenda del rinnovo del contratto scuola interviene in queste ore il segretario nazionale di Unicobas Stefano d’Errico con un giudizio che non lascia spazio ad ambiguità.
Persi 15mila euro in 12 anni
“In 12 anni di blocco contrattuale – sostiene d’Errico – il personale della scuola ha perso in media 15mila euro netti, lo confermano persino i dati elaborati e pubblicati qualche mese fa dalla Flc-Cgil di Torino. Ora si scopre che il recupero sarà di 300 euro in tutto, che gli aumenti del ‘contratto’ saranno persino inferiori a quelli già sottoscritti per parte del pubblico impiego (35 euro medi netti, anziché 45) e che, con molta probabilità e nella migliore delle ipotesi, decorreranno da aprile”.
Il teatrino della cosiddetta trattativa
“D’altronde – aggiunge d’Errico – questo è esattamente ciò che era contenuto nell’accordo del 30 novembre 2016 convintamente sottoscritto dai sindacati pronta-firma; e adesso dobbiamo pure assistere al teatrino delle ‘trattative’ (che in realtà non possono prescindere da quanto già deciso), ai ‘fumogeni’ sulla del tutto presunta ‘contrattabilità del ‘bonus’ (modo per indorarne la pillola), all’assurdo della ‘spalmabilità’ contrattuale dei 500 euro della carta del docente (che, tassati, diventerebbero 300 netti) e ad altre amenità che coinvolgerebbero addirittura il fondo di istituto (già più che dimezzato da quando nacque)”.
“Per non parlare – ricorda il segretario Unicobas – dell’attività di tutor per l’alternanza scuola-lavoro che il contratto inserisce nella funzione docente rendendola di fatto obbligatoria e gratuita. E’ ovvio che si tratta della soluzione che la Ministra ha deciso di attuare per annullare ogni possibile forma di dissenso”.
Una svolta possibile: le elezioni RSU
“A questo punto – prosegue d’Errico – per opporsi a questo scempio a docenti e Ata non resta altro che l’arma delle elezioni RSU: una nostra lista in ogni scuola cambierebbe del tutto i rapporti di forza e potrebbe contribuire ad aprire una fase diversa. Si potrebbe davvero incominciare a contrastare le conseguenze più nefaste della legge 107, dalla perdita della titolarità di istituto, fino alla chiamata diretta e all’umiliazione del ‘bonus’ discrezionale”
Riappropriarsi della propria dignità
“In occasione delle prossime elezioni per il rinnovo delle RSU – sostiene sempre d’Errico – è indispensabile che il personale della scuola si riappropri della propria dignità e della capacità di contrastare il disegno del Governo, ben sostenuto dai sindacati concertativi. Se al contrario docenti e Ata preferiranno lasciare che a candidarsi siano i soliti noti, nel timore di esporsi e di ‘andare contro-corrente’, dovranno smetterla di mugugnare e dovranno rassegnarsi al fatto che le cose continuino ad andare come sempre.”
“Insomma – conclude il segretario Unicobas – siamo ad un bivio: o la dignità, la passione civile e la liberazione, o lo spettacolo indegno di gente che, dopo aver rivotato sempre allo stesso modo, continuerà a dire che è colpa ‘del sindacato’ (scambiando, come il solito qualunquista politicamente analfabeta, noi per loro e loro per noi)”.