Contratto economico, pare, non poteva essere altrimenti, che il prossimo accordo non si discosti dalla “quota” di 85€. Probabilmente la cifra sarà inferiore per accontentare anche i precari. Quanta distanza con gli annunci del Ministro!
La dichiarazione del Ministro
“Basti pensare – prosegue la ministra – al rinnovo, dopo 9 anni, dei contratti delle e dei docenti: una conferma della nostra volontà di rimettere al centro il valore sociale, oltre che economico, di questa figura professionale, con la quale il Governo sta proseguendo sulla strada tracciata con l’accordo del 30 novembre 2016. L’apertura della contrattazione è partita per avere il rinnovo entro la fine dell’anno”.
Non ho parole! Lascio la parola (al vento) al Ministro
Che dire? Non ho parole! Non aggiungo nulla, confidando nell’intelligenza di chi leggerà questa dichiarazione. Comunque lascio la parola al Ministro Ad alcune dichiarazioni, che certificano il suo impegno (Struttura tema).
Segue una brevissima riflessione.
La premessa: “Se si vuole dare rilancio agli investimenti per la scuola e per la formazione l’aggancio è l’investimento sulla qualità delle retribuzioni dei docenti, una delle professionalità più importanti del Paese”
(Pensiero di una ovvietà disarmante!)
Lo sviluppo: “dico che mi spendo per i rinnovi contrattuali e lo sto facendo”.
(L’impegno del Ministro! Possiamo stare tranquilli!)
“Considero l’accordo del 30 novembre importante, perché ha già stabilito qual è la cifra media”.
(Tutto qui l’impegno del Ministro?)
Conclusione (Leggi la dichiarazione di apertura di questa riflessione). Diamo un voto all’impegno del Ministro?
di Gianfranco Scialpi