“In merito alle misure contenute nel decreto legge 73 non possiamo fare altro che esprimere tutto il nostro dissenso”: lo dichiara Stefano d’Errico, segretario nazionale Unicobas che lunedì 21 è sceso in piazza insieme con USB e Cobas Sardegna.
“Per l’istruzione – sottolinea Unicobas – gli investimenti (comunque bassissimi) sono sempre e soltanto per cablaggi, Dad (Ddi) e altri orpelli di questa risma. Nulla per mettere gli edifici (80% fuori norma) in linea con la legge su igiene e sicurezza. Nulla per assumere più personale al di fuori di ridicoli concorsetti inadeguati per eliminare le classi-pollaio in era Covid ristrutturando l’organico con al massimo 15 alunni per classe”.
“Alla Scuola – si legge nel comunicato dell’Unicobas – sono dedicati gli articoli da 58 a 60, ma il mantra per la Scuola è sempre lo stesso: ‘senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica’. Specie quando si affibbiano ai docenti compiti in più, come ‘l’eventuale integrazione e il rafforzamento degli apprendimenti’ dal 1° settembre 2021”.
I sindacati di base fanno anche una serie di richieste ben precise, a partire dall’ “allargamento dell’intervento sulla Scuola che assegni — sui 230 miliardi del “Recovery Fund” — 35 miliardi in più rispetto agli spiccioli stanziati finora (solo per cablare edifici scolastici pericolanti, per la Dad e per il Piano Scuole Estate)”.
In particolare chiedono 7 miliardi di euro per l’immissione in ruolo di tutti i precari (docenti e ATA) a partire da quelli con 3 anni di servizio ed una legge che crei un doppio canale di reclutamento, 13 miliardi di euro per un investimento pluriennale per la riqualificazione, la messa in sicurezza e l’ampliamento degli edifici scolastici e “7 miliardi di euro per un per un rinnovo contrattuale che preveda un congruo aumento degli stipendi per i lavoratori della scuola (i peggio pagati in Europa), più il necessario per un immediato riconoscimento economico relativo al maggiore impegno di docenti ed ATA svolto durante l’epidemia Covid”.
Per comprendere meglio le ragioni e le proposte dell’Unicobas abbiamo realizzato una intervista al segretario d’Errico.