Politica scolastica

Contratto: giochi chiusi, niente risorse aggiuntive, resta il bonus per il merito

La Commissione Bilancio della Camera ha concluso l’esame del disegno di legge sul bilancio 2018: stando alle prime notizie, tutte da verificare non appena saranno disponibili gli atti ufficiali, le cose, per la scuola (e per il contratto del personale) non sono andate benissimo, e già arrivano alcune prese di posizione.

Gilda: pronti alla mobilitazione

A partire dalla Gilda che sembra ormai convinta del fatto che “la trattativa per il rinnovo del contratto scuola si aprirà nel 2018”
“Lo scenario che si prospetta – aggiunge il coordinatore nazionale Rino Di Meglio – è avvilente, considerata l’insufficienza delle risorse anche rispetto agli 85 euro lordi stanziati in base all’accordo del 30 novembre scorso siglato dagli altri sindacati e dal Governo”.

La Commissione Bilancio non ha approvato nessun emendamento in fatto di risorse e, come sottolinea Di Meglio, “ha ignorato la richiesta di far confluire nella contrattazione le somme già stanziate nella legge 107/2015 per il bonus del merito e la carta del docente”.
“A questo punto – aggiunge ancora il coordinatore nazionale – la Fgu si batterà per ottenere almeno sostanziosi miglioramenti normativi, ad esempio l’abbreviazione dei tempi per raggiungere il massimo della carriera e le norme che regolano permessi e assenze del personale scolastico”.
Nessuna buona notizia neppure sul fronte del rapporto legge/contratto: “Nonostante quanto speravano le sigle sindacali che hanno sottoscritto l’accordo con il Governo – incalza ancora il coordinatore nazionale della Fgu-Gilda – riteniamo che la riforma Madia abbia sbarrato la strada alla richiesta di ricondurre al contratto le materie attinenti all’organizzazione del lavoro: il massimo spazio che viene lasciato, infatti, è quello di vuote correzioni lessicali, tipo usare la parola ‘confronto’ al posto di ‘contrattazione’. Accontentarsi di simili ‘premi di consolazione’ – conclude Di Meglio – sarebbe offensivo nei confronti delle migliaia di insegnanti che da dieci anni aspettano il rinnovo del contratto”.

Reginaldo Palermo

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