E’ ormai da un mese che si continua parlare di imminente avvio della trattativa per il rinnovo del contratto della scuola.
Giorno dopo giorno, però, le date via via indicate in modo ufficioso si sono rivelate meri annunci.
NESSUNA DATA PER L’AVVIO DELLA TRATTATIVA
INCONTRI RISERVATI
L’ultimo annuncio parlava di un possibile incontro per il 22 novembre, ma, essendo ormai arrivata alla vigilia della scadenza, si può ragionevolmente escludere che nella giornata di mercoledì le parti possano incontrarsi.
Sembra tuttavia che le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, e cioè Cgil, Cisl e Uil, stiano lavorando “dietro le quinte” per tentare di ottenere qualcosa in termini economici.
Come abbiamo già scritto, infatti, la Commissione Bilancio del Senato sta esaminando la legge finanziaria per il 2018 ed è proprio in questa sede che potrebbe emergere qualche sorpresa, anche se i margini di manovra sono davvero ridotti.
LE RICHIESTE SINDACALI
Per quanto è dato di sapere i sindacati scuola chiedono che il Governo metta a disposizione le risorse necessarie per conteggiare anche il 2013 come anno utile per gli scatti stipendiali (ma si tratta di trovare non meno di 400 milioni di euro); in più c’è anche la richiesta di cancellare il bonus per il merito e la Carta del docente e di utilizzarne i fondi (550 milioni complessivi) per aumentare lo stipendio di tutto il personale scolastico.
Ma, per ottenere questo risultato, ci vorrebbe una modifica della legge 107.
Intanto il tempo passa e l’ipotesi di un contratto firmato entro Natale si allontana sempre di più; anzi, per dire la verità, l’ipotesi sembra ormai pressoché improbabile.
Anche perché, i nodi da sciogliere riguardano non soltanto gli aspetti economici ma anche quelli normativi.
POSSIBILI SCENARI
E così, a questo punto, potrebbe arrivare una soluzione imprevista: contratto economico firmato in tempi più o meno rapidi in modo da far arrivare nelle buste paga dei dipendenti del Miur qualche aumento e un po’ di arretrati e contratto normativo rinviato alla prossima legislatura.
Un altro scenario possibile prevede invece un CCNL “completo” (economico + normativo) firmato a febbraio-marzo, ma con un discreto numero di “sequenze contrattuali” da aprire nei mesi successivi (le sequenze potrebbero riguardare la formazione e l’aggiornamento, la revisione dell’articolo 6 del contratto attuale in materia di assegnazione dei docenti ai plessi e alle classi, la valutazione del personale, l’applicazione alla scuola delle norme in materia disciplinare previste dal TU 165 così come modificate dal decreto Brunetta del 2009 e dal decreto Madia del 2017).
Per il momento la situazione appare comunque molto fluida anche perché mancano prese di posizione ufficiali dei sindacati principali che possano far comprendere o anche solo intuire quale dei diversi scenari abbia maggiori possibilità di avverarsi.
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