In tale contesto il contratto integrativo introduce funzioni e istituti di carriera del personale e ripartisce tra di essi le risorse finanziarie stanziate dal CCNL siglato il 26 maggio scorso. La Commissione Lavoro della Camera ha, inoltre, approvato in via definitiva la legge che destina 2.700 miliardi ad integrazione dei fondi destinati al contratto.
In particolare, in ogni scuola dimensionata saranno creati con il 1° settembre prossimo quattro funzioni – obiettivo da assegnare ad altrettanti docenti, la cui retribuzione sarà di 3 milioni annui per svolgere funzioni di coordinamento, di valutazione, di analisi, di accoglienza connesse alla gestione del piano dell’offerta formativa, al lavoro dei docenti, agli interventi e ai servizi per gli studenti, alla realizzazione di progetti formativi. Tali funzioni potranno riguardare almeno 50mila docenti.
Altro elemento di qualificazione e valorizzazione della funzione docente consiste nella introduzione nella carriera degli insegnanti, in aggiunta alla progressione esistente, di una rilevante incentivazione economica (si tratta di 6 milioni annui). A tale istituto si accede attraverso una procedura di selezione per esami e per titoli; essa riguarderà almeno 150mila professori che abbiano maturato 10 anni di servizio dopo la nomina in ruolo. Il beneficio nasce con tutte le caratteristiche che ne consentiranno una progressiva espansione, in relazione all’assegnazione di ulteriori risorse al sistema scolastico.
Attualmente, in concreto, sarà coinvolto poco meno del 30% dei docenti in possesso dei requisiti d’anzianità richiesti. E’ da sottolineare ancora la scelta, adottata con convinzione dal Governo e dalle Parti Sociali, di destinare parte delle risorse contrattuali – per il momento si tratta di 93 miliardi ma si spera che verranno incrementati – ad incentivare, sostenere e retribuire il gravoso impegno del personale disponibile a lavorare nelle scuole collocate in zone a rischio di devianza sociale e criminalità minorile. Zone caratterizzate da dispersione scolastica sensibilmente superiore alla media nazionale e nelle quali il personale deve essere disposto a permanere per non meno di tre anni, al fine di sperimentare interventi mirati al contenimento e alla prevenzione dei sopra descritti fenomeni. Interventi e risorse sono stati adottati anche per coloro che lavorano nelle scuole collocate in aree a forte immigrazione, per favorire la piena accoglienza e l’integrazione degli alunni e degli adulti provenienti da altri paesi. Il contratto realizza importanti accordi anche nel settore della formazione e aggiornamento del personale, affidando alle istituzioni scolastiche la gestione diretta di almeno il 50% delle risorse.
Per quanto concerne il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, attraverso la formazione in servizio, saranno realizzate forme di valorizzazione delle competenze del personale, che in alcuni settori potrà assumere incarichi di coordinamento e di passare da un profilo all’altro anche in aree professionali diverse.
Il contratto prevede, infine, interventi rilevanti sul piano della semplificazione delle procedure amministrative allo scopo di rendere nelle scuole la vita più semplice ai dipendenti, i quali non saranno più costretti in tante occasioni a presentare voluminose certificazioni.
Se vuoi visionare il testo del contratto integrativo definitivamente siglato il 3 agosto 1999 clicca sul link.
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