Il 30 novembre 2016 le OO.SS. hanno firmato una intesa contrattuale nella quale il governo si impegnava a modificare il quadro legislativo a favore della contrattazione. In questo modo si intendeva superare “la filosofia” del Decreto legislativo “Brunetta” (2009) che invece dava rilevanza alla legge.
Infatti si legge nell’intesa: “ Il governo, nell’esercizio della delega di cui all’articolo 17 della legge del 2015, si impegna alla definizione di un intervento legislativo volto a promuovere il riequilibrio , a favore della contrattazione, del rapporto tra le fonti che disciplinano il rapporto di lavoro per i dipendenti di tutti i settori, aree e comparti di contrattazione, per una ripartizione efficace ed equa delle materie di competenza e degli ambiti di competenza, rispettivamente della legge e della contrattazione, privilegiando la fonte contrattuale quale luogo naturale per la disciplina del rapporto di lavoro”
Ora considerando che il decreto legislativo è sostanzialmente equiparato ad una legge ordinaria, subordinato unicamente alla Costituzione, solo una nuova legge può abrogarlo! Ma veramente Le OO.SS. pensavano che il governo ponesse tra le sue priorità la revisione del Decreto “Brunetta? Erano davvero convinti che qualcuno al governo e al Parlamento avrebbe perso il sonno per il pubblico impiego? Se lo hanno creduto allora sono ingenui, sprovveduti! Intanto fanno la voce grossa, organizzando manifestazioni, perché il nuovo Testo Unico che sta per essere approvato, pare da voci di corridoio che “intenda essere rispettoso” del Decreto Brunetta, accogliendo di fatto la sua “filosofia”.
Se questo sarà confermato dai fatti, non può essere ascritto tra le anormalità giuridiche.
La 107/15 non ha abrogato il corrispondente disposto 15/09 , da cui discende la cosiddetta “Riforma Brunetta”.
E intanto sulla testa dei sindacati sta arrivando una seconda tegola: il contratto “povero”, non dignitoso, irrispettoso della dignità dei docenti – e non solo.
Attenti, al trucco! Pare che per effetto della “Riforma Brunetta” una quota significativa di questi “incredibili” aumenti andrà a gonfiare la voce ” bonus merito”. Che dire? Non ho parole! Sono curioso di conoscere chi sottoscriverà questo “fantastico contratto” e quali motivazioni ci presenterà nelle assemblee.
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