Concluso in tarda mattinata l’incontro fra la ministra Valeria Fedeli e i sindacati per l’avvio del prossimo contratto nazionale.
La prima notizia è che entro i primissimi giorni di luglio sarà pronto l’atto di indirizzo che – a seguito del riordino delle aree di contrattazione – riguarderà non solo il personale della scuola, ma anche quelle delle università, degli enti di ricerca e dell’Afam. A partire dalla prossima settimana saranno convocati tavoli separati per i diversi settori in modo da consentire all’Amministrazione di mettere a fuoco i nodi principali che dovranno poi essere affrontati con il contratto. Quindi a luglio potrebbe già partire la contrattazione vera e propria.
Ma i dubbi sono tanti, a partire dalle risorse economiche che – per ora – sono largamente inferiori alla fatidica soglia degli 85 euro medi pro-capite. Per garantire questo aumento, infattti sarebbero necessari almeno, 3miliardi e mezzo di euro mentre per adesso è disponibile solo la somma di 2,4 miliardi. La differenza dovrà essere reperita con la legge di stabilità 2018 sulla quale però incombono non poche incertezze per la ben nota situazione politica generale. Senza dimenticare il nodo del nuovo modello contrattuale e del nuovo rapporto legge/contratto definito con decreto legislativo 75 da poco approvato e che entrerà in vigore proprio il prossimo 22 giugno.
La Ministra, comunque, ha espresso la “volontà politica” di chiudere rapidamente la trattativa e, anzi, ha lasciato intendere che al tavolo delle trattative potrebbe essere presente anche qualche referente politico, proprio per accelerare l’esame dei diversi problemi.