Politica scolastica

Contratto: l’aumento potrebbe scendere a 80 euro

Quella appena iniziata è la settimana dei ritardi e dei rinvii, sia per la legge di bilancio sia per il rinnovo del contratto.

SENATO IN RITARDO SULLA LEGGE DI BILANCIO

Nella giornata di lunedì sarebbe dovuto iniziare nell’aula del Senato l’esame della legge di bilancio, come preannunciato già da giorni nel sito ufficiale del Senato stesso. Poche ore prima della seduta, prevista per le 16,30, è arrivato il contrordine: la Commissione Bilancio non ha concluso i lavori, tutto è posticipato a mercoledì ore 9,30

RITARDI ANCHE SUL CONTRATTO

E anche sul versante del contratto scuola i ritardi proseguono.
Annunciato da almeno un mese, l’avvio della trattativa è stato di nuovo spostato, a data da destinarsi: il fatto è che i problemi non mancano, come peraltro abbiamo già più volte rilevato.
Negli ultimi giorni è emerso un nodo importante che potrebbe far vacillare non poco il precario castello Governo e sindacati hanno iniziato a costruire a partire dal novembre del 2016: gli 85 euro lordi pro-capite di aumento dovranno servire anche per adeguare gli stipendi del personale con incarico a tempo determinato. Questo significa che lo stanziamento complessivo disponibile (un miliardo e 250 milioni) dovrà essere suddiviso non fra 1.115.000 “teste” ma fra almeno 1.200.000 dipendenti.

FORSE NON SI Arriverà NEPPURE A 85 EURO DI AUMENTO

Si passerebbe così da 85 euro a 80; per garantire 85 euro a tutti occorrerebbero altri 200 milioni: si tratta, guarda caso, della somma già oggi disponibile per il bonus premiale che, per essere destinata ad altri scopi, renderebbe necessario una modifica della legge 107. Insomma il percorso parlamentare si complica.
Il 27 novembre era in programma anche un incontro all’Aran per l’accordo necessario a dare il via alle procedure di rinnovo delle RSU, incontro che, per il momento, sarebbe stato rinviato a lunedì 4 dicembre.
Ma ormai in tutta questa vicenda siamo sempre più costretti ad usare il condizionale, il forse e il probabilmente: d’altra parte non è caso che, dalle stesse sedi sindacali, non filtrino più notizie da almeno due settimane a questa parte.

Reginaldo Palermo

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