Sul capitolo del contratto di Governo dedicato alla scuola interviene Umberto D’Ottavio, deputato PD fino alla scorsa legislatura.
D’Ottavio commenta il testo, quasi frase per frase. Vediamo (le parti del contratto sono riportate in grassetto)
La scuola italiana ha vissuto in questi anni momenti di grave difficoltà.
“Affermazione molto generica, quasi incomprensibile, momenti di grave difficoltà? – ironizza D’Ottavio – Comunque solo momenti, poi la paura è passata”
Dopo le politiche dei tagli lineari e del risparmio, l’istruzione deve tornare al centro del nostro sistema Paese.
“In realtà – replica il politico dem – negli ultimi 4 anni non ci sono stati tagli, ma consideriamo importante la dichiarazione di principio”.
La nostra scuola dovrà essere in grado di fornire gli strumenti adeguati per affrontare il futuro con fiducia. Per far ciò occorre ripartire innanzitutto dai nostri docenti.
E qui D’Ottavio fa un affondo: “Allora, ancora una volta gli insegnanti al centro! – La vera svolta potrebbe essere che siano gli studenti al centro!! Non quale scuola per gli insegnanti, ma quali insegnanti per gli studenti!”
In questi anni le riforme che hanno coinvolto il mondo della scuola si sono mostrate insufficienti e spesso inadeguate, come la c.d. “Buona Scuola”, ed è per questo che intendiamo superarle con urgenza per consentire un necessario cambio di rotta, intervenendo sul fenomeno delle cd. “classi pollaio”, dell’edilizia scolastica, delle graduatorie e titoli per l’insegnamento.
Il commento è di nuovo ironico: “Riduzione degli numero degli alunni per classe, edifici più sicuri e accoglienti e ancora le graduatorie… come non essere d’accordo!”
Saranno introdotti nuovi strumenti che tengano conto del legame dei docenti con il loro territorio, affrontando all’origine il problema dei trasferimenti (ormai a livelli record), che non consentono un’adeguata continuità didattica.
“Su questo – osserva D’Ottavio – la Lega da sempre insiste sulla regionalizzazione: basta con insegnati meridionali al Nord”
Una scuola che funzioni realmente ha bisogno di strumenti efficaci che assicurino e garantiscano l’inclusione per tutti gli alunni, con maggiore attenzione a coloro che presentano disabilità più o meno gravi, ai quali va garantito lo stesso insegnante per l’intero ciclo.
“Vedasi la legge delega sull’inclusione appena approvata, la volete abolire?” chiede D’Ottavio
Quanto alla dichiarazione sulla formazione continua degli insegnanti contenuta nel contratto di Governo l’ex deputato commenta: “L’investimento più grande della scorsa legislatura è stato proprio sulla formazione dei docenti in servizio, quasi un miliardo di euro! Riusciranno a confermare queste risorse o cancelleranno anche i 500 euro a docente che avevamo assegnato?”
Sulle critiche alla alternanza scuola lavoro D’Ottavio ammette: “Un bilancio dell’esperienza di alternanza scuola/lavoro è necessario. Tutte le novità hanno bisogno di una verifica”.
“Insomma – conclude l’ex deputato – il messaggio che Lega e M5S stanno mandando alla scuola mi sembra chiaro: faremo come potremo, abbiamo capito che è meglio non usare più la parola riforma e soprattutto accontentatevi di quello che c’è”.
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