Ci sono ancora margini di trattativa sull’atto di indirizzo che porterà al rinnovo del contratto della PA, perché non esiste alcuna bozza di decreto attuativo della riforma Madia.
A riferirlo sono state alcune fonti ministeriali, in occasione dell’atteso incontro del 26 luglio, tenuto a Palazzo Vidoni, durante il quale il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, ha proposto l’avvio di un confronto tecnico sulle priorità del pubblico impiego (reclutamento, mobilità, valutazione e contratto) così da raccogliere gli input per mettere a punto l’atto le linee guida per il rinnovo e i suggerimenti per gli aspetti del testo unico che impattano sulla contrattazione.
Il testo unico del pubblico impiego verrà presentato a gennaio, visto che la delega scade a febbraio, e per ora non c’è una bozza di governo, hanno assicurato dalla Funzione Pubblica, smentendo in questo modo le clamorose anticipazioni apparse nella stessa giornata sulla carta stampata a proposito di un corposo testo di riforma della pubblica amministrazione, già predisposto dal Governo, con il rischio licenziamento per i sovrannumerari e la fine degli scatti d’anzianità.
Tornando all’incontro con i sindacati, Madia ha annunciato che subito dopo la pausa estiva, quindi per metà settembre, il ministero delle Funzione farà un bilancio delle riunioni tecniche e stilerà l’atto di indirizzo, in parallelo con la discussione sulle Legge di Stabilità, la cui prima bozza dovrà essere pronta da lì ad un mese.
La via maestra dettata dal Governo, però, è delineata: d’ora in poi bisognerà premiare chi fa bene, adottando per questi dipendenti delle maggiorazioni. “La distribuzione degli incentivi non può seguire un percorso ‘a pioggia’, senza distinzioni”, scrive il cronista dell’Ansa presente al ministero di Palazzo Vidoni, riferendosi alle intenzioni della Madia.
Detto questo, per gli altri dipendenti, per capire se pure i meno “meritevoli” potranno avere qualche forma di aumento, dipenderà tutto dall’andamento economico-finanziario dell’Italia: gli aumenti, quindi, per loro sono previsti solo se “ci sarà sviluppo, allora ci saranno anche più risorse”, avrebbe detto ai sindacati la responsabile della Funzione Pubblica.
Tra le novità a cui il Governo punta c’è poi il turnover selettivo e non più indistinto: un passaggio cruciale, se si vuole risollevare il pubblico impiego, ha detto ancora Madia, annunciando solo “assunzioni mirate e indirizzate alle professionalità che servono, in base ai fabbisogni”.
Riferendosi, infine, alle assunzioni a Roma di oltre 1.100 educatori e docenti della scuola dell’infanzia comunale, di cui abbiamo dato notizia, il ministro della PA ha tenuto a dire: “la sindaca Raggi sa perfettamente che se oggi le maestre possono essere assunte è grazie all’impegno del governo”, che “da quando è sorto il problema si è subito impegnato a risolverlo, prima dell’inizio dell’anno scolastico” inserendo una misura in un decreto.
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