Mobilità

Contratto mobilità docenti e Ata 2025, nuove deroghe ai vincoli già a fine novembre? Cozzetto (Anief): ci stiamo lavorando

“Riuscire ad ampliare le deroghe già ottenute con la mobilità del personale scolastico dello scorso anno, perché a nostro avviso, non è possibile vincolare il lavoratore al luogo di lavoro per tre anni, impedendogli l’unità familiare”: a dirlo alla ‘Tecnica della Scuola’ è Chiara Cozzetto, segretaria generale dell’Anief, commentando il “tavolo” aperto con l’amministrazione per il contratto sulla mobilità 2025-27 che potrebbe arrivare a compimento tra la fine di novembre e i primi giorni di dicembre.

Cozzetto ha spiegato che “l’impegno del sindacato, oltre a risolvere una serie di problematiche sulle precedenze della Legge 104/92 sul diritto all’assistenza dei disabili, è anche incentrato sulla possibilità del passaggio di ruolo per gli specializzati sostegno ma non abilitati sulla materia. Inoltre, stiamo cercando di ampliare le deroghe già ottenute, in attesa di un provvedimento legislativo che preveda l’abolizione completa di qualunque tipo di vincolo” alla mobilità del personale.

La sindacalista dell’Anief rivela che rispetto alla possibilità di arrivare a una soluzione che soddisfi le richieste posto ha “registrato grande apertura da parte dell’amministrazione scolastica”.

Ciò detto, sottolinea che “ovviamente non possiamo andare a scardinare il vincolo triennale sulla mobilità” che c’è per legge” dal 2021.

Le tempistiche? “Sono molto strette, ci stiamo incontrando praticamente ogni settimana (la prossima sono previsti tre incontri tra sindacati e amministrazione nei giorni 19, 20 e 21 novembre n.d.r.)”.

L’idea, continua la segretaria generale, “è quella di firmare e sottoscrivere” al più presto “l’ipotesi di contratto”, già a fine novembre, “in modo anche da velocizzare i tempi per l’apertura delle procedure, così da evitare di lavorare le domande di mobilità come al solito ad aprile: speriamo che quest’anno si riesca ad avviare le procedure un po’ prima”, conclude Cozzetto.

Alessandro Giuliani

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