Sul contratto di mobilità arrivano conferme: la sottoscrizione definitiva del testo, senza modifiche rilevanti, è prevista entro la mattina dell’8 aprile.
I sindacati rappresentavi sono stati allertati: potrebbero salire al Miur già nella serata di giovedì 7 aprile. E si aspettano un testo di contratto identico a quello realizzato con l’accordo, raggiunto nella stessa sede, il 10 febbraio scorso. Con tutte le eccezioni favorevoli (niente ambiti territoriali) che riguardano i docenti assunti sino al 2014.
La relativa tranquillità dei sindacati risiede nel fatto che l’accordo prima che sull’articolato contrattuale è stato raggiunto a livello politico. Tanto che a sottoscriverlo, per il Miur, c’era anche il Capo di Gabinetto del Miur.
Ora, nel caso Mef e Funzione Pubblica lo avessero modificato in modo sostanziale, è chiaro che avrebbero in qualche modo contraddetto l’operato dei colleghi che operano nel dicastero di Viale Trastevere. E siccome si tratta di un’operazione rilevante per il futuro di diverse decine di migliaia di lavoratori (su cui la scorsa estate è “piovuta” sulla testa la mannaia degli ambiti territoriali attraverso la L. 107), lo “strappo” avrebbe avuto buone possibilità di creare scompensi a livello di Governo. Con i sindacati irritati ad amplificare la tensione.
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Lo stesso intervento, decisivo per dirimere la questione, di cui si sarebbe reso artefice il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, darebbe linfa a questa teoria.
Che poi è quella dei sindacati. Che attendono tranquilli e speranzosi. “Noi non siamo disposti a toccare neanche una virgola di quell’accordo”, ci spiega Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola. “Semplicemente, perché per quanto ci riguarda il problema delle modifiche al testo non esiste. Tutto quello che è stato scritto e detto in questo giorni sui probabili cambiamenti e sulle nubi nere che si vi addensavano sopra, non ci interessa: noi vogliamo portare a casa l’accordo del 10 febbraio. Punto”.
Salvo colpi di scena dell’ultimo momento, attendiamoci, quindi, la firma definitiva del contratto a breve. Con l’Ordinanza ministeriale a seguire. E, a stretto giro di posta, probabilmente già nei primi giorni della prossima settimana l’avvio delle prime operazioni di mobilità. Fermo restando che il tutto si concluderà, come preannunciato da tempo dalla Tecnica della Scuola, con oltre due settimane di ritardo rispetto all’iniziale tabella di marcia.
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