In previsione dell’incontro sul tema della mobilità in programma per la giornata di giovedì 27 Cgil, Uil, Snals e Gilda intervengono con una lettera indirizzata al Ministero.
Scrivono i sindacati: “Registriamo senz’altro come fatto positivo che da parte dell’Amministrazione si sia manifestata una disponibilità ad affrontare alcune tematiche precedentemente non prese in considerazione. Nel nuovo testo trasmesso nel corso della riunione ci sono state illustrate, infatti, alcune modifiche rispetto alla prima ipotesi di novembre, relative alla mobilità dei docenti neo-assunti a decorrere dall’a.s 2020/21 e ai trasferimenti da sostegno a posto comune e viceversa. Trattandosi di una nuova e diversa proposta, rappresentiamo, ora, la necessità di una attenta e ponderata valutazione del testo”.
I sindacati formulano poi alcune osservazioni specifiche pur riservandosi la possibilità di scrivere individualmente al Ministero.
Innanzitutto osservano che “il CCNI mobilità ha vigenza triennale e si riferisce ad una materia demandata dal contratto collettivo nazionale: occorre pertanto prevedere la sua riscrittura per i successivi anni 2023-24 e 2024-25 nel caso venga sottoscritto il nuovo CCNL del triennio 2019/2021”.
In altre parole secondo Cgil, Uil, Snals e Gilda nel momento in cui verrà sottoscritto il contratto nazionale del comparto (le trattative si apriranno a breve) chiederanno di rivedere il CCNI sulla mobilità.
Nel merito della proposta sulla quale si sta discutendo, e sulla quale Cisl Scuola ha già detto di essere d’accordo, i 4 sindacati firmatari della nota sostengono che “l’attenuazione dei vincoli di permanenza valida per un solo anno crea una disparità tra tutti i docenti interessati ma assunti in anni scolastici diversi, per cui per qualcuno il vincolo si esaurirebbe già da questo anno scolastico, per altri invece permarrebbe anche per gli anni scolastici successivi”.
Ma ci sono anche annotazioni di carattere formale: “Il linguaggio da utilizzare è di natura pattizia e non deve riproporre con continuità i riferimenti di legge, assumendoli come fonti regolatrici. Le precisazioni che l’Amministrazione ritiene di apporre rispetto alla fattispecie a cui ci si riferisce troveranno sede nell’ordinanza ministeriale. Per ogni altro aspetto le clausole sottoscritte saranno frutto delle elaborazioni pattuite e devono risultare chiare, leggibili da tutti e non assomigliare ad un DPCM”.
Cgil, Uil, Snals e Gilda concludono rappresentando “la ferma volontà di proseguimento nel confronto di merito, al fine di eliminare le contraddizioni sollevate che faranno presenti nella convocazione di domani [giovedì 27] n cui saranno presenti per riprendere la trattativa”.
Nel concreto è possibile che l’incontro di giovedì non sia ancora quello conclusivo proprio perché i sindacati firmatari della nota si stanno riservando la possibilità di avanzare al Ministero ulteriori osservazioni e precisazioni.
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