Lo avevamo detto: al massimo, l’amministrazione potrebbe essere disposta replicare per la mobilità del prossimo anno un contratto simile a quello del 2016.
E questa sembra essere la strada intrapresa. Perché sulla “mobilità c’è qualche apertura da parte del Miur”, ha spiegato la Gilda degli insegnanti al termine dell’incontro del 7 dicembre.
“Nonostante le dimissioni imminenti del Governo, si è svolto oggi pomeriggio al ministero dell’Istruzione il previsto incontro politico sulla mobilità tra i segretari generali dei sindacati scuola e il Capo Gabinetto Alessandro Fusacchia in rappresentanza del ministro Stefania Giannini. Alla riunione hanno partecipato anche i vertici dell’Amministrazione”.
“Fusacchia – prosegue la nota – ha espresso disponibilità affinché la contrattazione possa anche quest’anno lasciare la preferenza per le sedi scolastiche oltre a quelle per gli ambiti, quanto meno nella fase infraprovinciale, mentre per quella interprovinciale il discorso resta aperto“.
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“E’ stata mostrata disponibilità anche a derogare al vincolo triennale di permanenza nella sede di titolarità in considerazione di quanto avvenuto lo scorso anno scolastico. Per quel che concerne, invece, la trasformazione dei posti dell’organico di fatto, si attendono i conteggi da parte del Mef. Sono rimaste ovviamente da parte della Fgu-Gilda degli Insegnanti – conclude il sindacato autonomo – tutte le pregiudiziali verso la chiamata diretta che, comunque, anche nella pratica si è dimostrata poco funzionale”.
Le parti, pubblica e sindacale (anche i Confederali e lo Snals), torneranno ad incontrarsi la prossima settimana: dalle premesse, sembra proprio che per il secondo anno consecutivo salterà l’applicazione totale della Legge 107/15, con i trasferimenti provinciali per gli assunti sino al 2014 che continueranno ad essere svolti anche scuola su scuola e per gli immessi in ruolo nell’ultimo triennio che potranno indicare, derogando alla legge, anche ambiti territoriali al di fuori della provincia di assunzione.
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