Per la chiusura del contratto integrativo sulla mobilità si preannunciano tempi lunghi.
Anche l’incontro di mercoledì 22 fra sindacati e Ministero è stato disertato dal Flc-Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda che attendono di essere convocati dal Governo per un confronto di carattere politico.
Presente al tavolo la sola Cisl Scuola che si è sentita dire che la proposta presentata già nei giorni scorsi sulla questione dei vincoli non è praticabile perchè manca il consenso delle forze politiche di maggioranza.
Nel concreto la proposta della Cisl Scuola è volta a consentire ai docenti neoassunti di acquisire la titolarità o sulla scuola di prima assegnazione o su quella ottenuta per trasferimento.
“Ci muoviamo insomma su una linea di coerenza con le soluzioni già adottate nel precedente contratto – spiega la segretaria generale Maddalena Gissi – contemperando le esigenze di continuità con quelle di ricongiungimento al nucleo familiare da parte del personale; una coerenza che riguarda anche il metodo, analogo a quello seguito per il superamento in sede contrattuale della titolarità di ambito prevista dalla legge 107/2015”.
Il tavolo potrebbe essere riconvocato a inizio gennaio, ma non è ancora chiaro se ai prossimi incontri saranno presenti tutti i sindacati o se alcuni di loro continueranno a rimanere fermi sull’Aventino.
Ma la situazione potrebbe sbloccarsi se il Ministro convocasse un incontro di chiarimento politico come chiedono da settimane i sindacati che avevano proclamato lo sciopero del 10 dicembre. Incontro proposto peraltro anche anche dalla CISL Scuola “per avere un confronto – scrive il sindacato di Maddalena Gissi – sugli esiti parlamentari relativamente alla legge di bilancio e, alla luce di questi, per una verifica dello stato di attuazione del Patto per la scuola al centro del Paese“.