Quello del rinnovo contrattuale è stato uno dei temi centrali dell’intervento con cui la segretaria generale IvanaBarbacci ha concluso le due giornate del Consiglio nazionale della CISL Scuola, riunito a Pizzo Calabro (VV) il 2 e il 3 luglio.
Il tema è stato ripreso da molti altri intervenuti, che hanno richiamato la necessità di accelerare i tempi di avvio della trattativa.
Ivana Barbacci ha anche lanciato un messaggio agli altri sindacati: “Non vorremmo che la lentezza nell’avviare il negoziato fosse più o meno consapevolmente assecondata da chi magari preferirebbe presidiare le piazze più che il tavolo di contrattazione. Noi rimaniamo dell’idea che la scelta più forte e più conveniente, per il sindacato e per le persone che rappresenta, sia quella di esercitare con la massima determinazione il ruolo contrattuale, senza condizionamenti di altra natura”.
“Al Governo e al Parlamento – ha sottolineato Barbacci – va chiesto di agire in coerenza con le dichiarazioni che il ministro Valditara ha sottoscritto nel documento finale del G7 istruzione: parole importanti, che non vorremmo restassero come tante altre volte solo sulla carta. Cito in particolare il punto 8, dove si riconosce la necessità di promuovere la fiducia, il rispetto e l’apprezzamento per i docenti e di aumentare l’attrattiva dell’insegnamento come professione, anche assicurando stipendi adeguati”.
Inevitabile il passaggio successivo: “Il rinnovo contrattuale offre da subito l’occasione per far seguire a quelle parole fatti conseguenti, anche riguardo all’impegno di valorizzare il confronto con le parti sociali, che i ministri del G7 affermano essere necessario”.
Come aveva annunciato nel corso di una intervista rilasciata qualche settimana fa alla nostra testata, la segretaria generale si è mostrata molto disponibile a regolare contrattualmente anche la questione della valutazione del personale: “Siamo pronti ad affrontare in termini nuovi, e anche innovativi, il tema della valorizzazione professionale di docenti e personale ATA, ma dev’essere chiaro che ci sono al riguardo due pregiudiziali su cui non intendiamo transigere: non possiamo autofinanziare eventuali percorsi più dinamici a scapito di un incremento generale degli stipendi, che riteniamo doveroso e ineludibile. E vogliamo che la discussione e le decisioni siano interamente rimesse al tavolo negoziale. No a incursioni per via legislativa, al contrario, riportare interamente al contratto tutto ciò che riguarda la disciplina del rapporto di lavoro, dai trattamenti economici alla mobilità”.
Nelle sue conclusioni, Ivana Barbacci ha toccato anche il tema della annunciata revisione delle indicazioni nazionali: “In un confronto sulle cui modalità abbiamo espresso più di una riserva, ci siamo detti disponibili ad aggiornare, non a stravolgere le attuali Indicazioni Nazionali, chiedendo anzi che siano estese anche al secondo ciclo di istruzione“.
Per parte sua il Ministro ha già annunciato che nella mattinata del 4 luglio incontrerà i sindacati per fornire le prime anticipazioni sull’ormai imminente atto di indirizzo che potrebbe segnare l’avvio delle trattative.
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