Prosegue la campagna di informazione sui motivi dello sciopero del prossimo 20 maggio nella scuole italiane da parte dei sindacati unitari.
È prevista, a detta dei sindacati, una massiccia adesione allo sciopero nazionale sul mancato rinnovo del contratto, precariato e pensioni, indetto per Venerdì prossimo, 20 maggio dalle organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA e SNALS.
Una data non scelta a caso quella di venerdì, che ricorda l’anniversario –era il 20 maggio del 1970 – della firma della legge 300, conosciuta come lo Statuto dei Lavoratori.
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“Un documento che per 46 anni, riconoscendo diritti e dignità dei lavoratori – ha ricordato Antonella Distefano, segretario generale FLC CGIL Catania –ha rappresentato un punto fermo di tutele e garanzie, e che oggi è mortificato da provvedimenti miopi che per nulla rispecchiano quel moderno strumento normativo al passo con il profondo mutamento sociale, che pure servirebbe all’Italia”.
Nelle varie assemblee, si spiega un comunicato sindacale, i temi affrontati dai tanti intervenuti sono stati soprattutto quelli legati al contratto collettivo che non viene rinnovato dal 2006, e fermo dal punto di vista economico al 2009, i bonus sulle pensioni, e ancora, la stabilizzazione di migliaia di precari storici tagliati fuori dalla legge 107/2015, la cosiddetta Buona scuola, e il riconoscimento del valore del lavoro del personale ATA: amministrativi, tecnici e ausiliari, le cui condizioni di lavoro, senza garanzie di stabilità né continuità professionale, non sono più sostenibili.
“Sono ancora migliaia i docenti esclusi che hanno diritto alla stabilizzazione in base alla sentenza della Corte di giustizia Europea – ha commentato la segretaria Distefano – e ce ne sono altrettanti che ne avrebbero diritto per avere prestato servizio nelle scuole per decenni. Per questo diciamo che serve un nuovo piano di stabilizzazione”. “Per non parlare del personale ATA – ha aggiunto – per il quale la legge 107/2015 non ha aperto alcuno spiraglio: né scorrimento di graduatoria né sblocchi di assunzioni”.