Entro un mese si dovrebbe chiudere la trattativa per il rinnovo del Contratto di lavoro, mentre arriva l’atto di indirizzo, che serve per attuare quanto stabilito nella sottoscrizione dell’Accordo, del ministro Giuseppe Valditara per le risorse da destinare agli aumenti del personale.
Proprio ieri, scrive Il Messaggero, nella sede dell’Aran si sono riuniti i sindacati della scuola per il primo incontro del 2023 sul rinnovo del Ccnl del Comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2019-2021.
L’Aran, secondo il giornale, avrebbe comunicato ai sindacati che è in via di conclusione l’integrazione dell’atto d’indirizzo, da parte del ministro Valditara, per spostare definitivamente sulla retribuzione professionale dei docenti i 300 milioni di euro che l’ex ministro Bianchi voleva destinare invece alla valorizzazione del merito.
Dunque si tratterebbe di risorse già stanziate nella legge di bilancio 2022 e che ora confluirebbero nel contratto, e ai quali si aggiungerebbero altri 100 milioni di euro, da considerare una tantum, che dovrebbero invece finanziare la componente fissa della retribuzione accessoria: 85,8 milioni di euro per gli insegnanti e 14,2 milioni per il personale Ata, per il 2022.
Nei prossimi incontri, previsti per la prossima settimana il 17, 18 e 19 gennaio, si dovrebbe avviare l’analisi della bozza di contratto che l’Aran ha inviato alle organizzazioni sindacali per una possibile definizione articolo per articolo.
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