Si va verso la firma della sezione normativa del contratto collettivo nazionale del comparto Istruzione, Università e Ricerca del triennio 2019-2021: dopo l’accordo di fine 2022 sulla parte economica, che ha portato circa 100 euro medi lordi a lavoratore, i sindacati sono stati convocati all’Aran nelle giornate di mercoledì 12 e giovedì 13 luglio. Il contratto in questione riguarderà i nuovi aspetti professionali e organizzativi del lavoro. Cosa vorresti che fosse approvato? La Tecnica della Scuola chiede ai lettori di esprimere le proprie opinioni sulla vicenda.
PARTECIPA AL SONDAGGIO
All’interno troverai le seguenti domande:
Qual è il tuo ruolo?
- Docente
- Ata
- Altro
In quale luogo ti trovi attualmente?
- Nord
- Centro
- Sud
Cosa vorresti che fosse approvato nel CCNL 2019/2021?
- meno carichi di lavoro e minori incombenze burocratiche;
- indennità di lavoro legate a funzioni particolarmente impegnative: alunni difficili, alta dispersione, servizi presso isole e zone montane, ecc.;
- introduzione di nuove figure professionali che permettano di realizzare, anche nella scuola, forme di carriera con stipendi maggiorati;
- minori responsabilità legate alla vigilanza sugli alunni;
- minore potere ai dirigenti scolastici che secondo alcuni oggi sanzionano e prendono provvedimenti disciplinari con eccessiva frequenza.
Quali sono le novità del contratto?
Come avevamo già annunciato, nelle giornate di mercoledì 12 e giovedì 13 luglio i sindacati sono stati convocati presso la sede dell’Aran per proseguire il confronto sul Contratto nazionale.
Qualche giorno fa nel sito della Flc-Cgil è stata pubblicata una “scheda” sul problema dei nuovi ordinamenti Ata che è quello più controverso. In questa scheda Flc-Cgil risponde ad una serie di “quesiti” con l’evidente obiettivo di dimostrare che la trattativa ha risolto più che positivamente i nodi esistenti.
Un’altra questione in sospeso è quella degli aspetti economici che sono ancora da definire. Il tema del codice disciplinare dei docenti, invece, continuerà quasi certamente a rimanere irrisolto e rimandato ad una sequenza contrattuale (viste le esperienze passate questa decisione equivarrebbe a rinviare il problema ad un futuro contratto, con il risultato di lasciare che per i docenti vi sia un trattamento assai meno favorevole rispetto al personale Ata).
Inoltre, c’è da definire come suddividere tra i lavoratori della scuola oltre 400 milioni di euro residui: per volontà comune si è deciso di assegnarli al personale e non al “merito”, forse anche agli Ata.
Questa convocazione per due giornate intere e consecutive sembra indicare la volontà delle parti di arrivare alla firma definitiva del CCNL; se dovesse andare così, è possibile che la firma arrivi proprio nel secondo giorno, giovedì 13 luglio, o nella notte, quindi nelle prime ore di venerdì 14 luglio.