Finalmente, giovedì 18 gennaio 2024, è stato firmato il contratto per il comparto Istruzione e Ricerca, concludendo così anche la fase di verifica da parte degli organi di controllo. Nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 32 di ieri, otto febbraio 2024, è stato pubblicato il testo del contratto.
Da questo mese circa un milione e mezzo di lavoratori (praticamente la metà dei lavoratori della Pubblica Amministrazione) possono disporre di un contratto che ridefinisce il quadro economico/normativo di riferimento del rapporto di lavoro aggiornando e adeguandolo alle esigenze della scuola moderna.
Un contratto che oltre a erogare in busta (già fatto a dicembre 2022) i circa 2 miliardi di risorse, interviene anche su altri aspetti del rapporto di lavoro, altrettanto sentiti da parte degli insegnanti e del personale ATA: equiparazione dei diritti, contenimento di quella enorme mole di lavoro sommerso, formazione, riattivazione posizioni economiche per il personale tecnico, amministrativo e ausiliario, riordino degli ordinamenti professionali.
Gli incrementi retributivi, a regime, si aggireranno sui 124 euro per docente e qualcosa in meno per il personale ATA: un punto di partenza per il prossimo rinnovo del triennio 2022-2024 che il Ministro Valditara sostiene di voler portare a definizione entro la fine dell’anno.
Poi c’e’ l’argomento della mobilità, che ha catalizzato l’attenzione dei docenti da quando, nell’ormai lontano 2019 la Ministra Azzolina aveva introdotto il vincolo ai trasferimenti.
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